Omelia di Domenica 3 marzo 2024 - III Domenica di Quaresima, Anno B

Una delle prime cose che un catechista insegna ai bambini sono i Dieci Comandamenti. Sono riportati nella prima lettura della Messa, anche se in un contesto molto più ampio dei Dieci Comandamenti così come sono riportati nel catechismo. Provo a dire qualcosa su alcuni di essi.

Non avrai altri dei di fronte a me
E’ un comandamento che ci fa chiedere: chi è il mio vero Dio? Dio, io o qualcos’altro? Chi è che dirige la mia vita? Chi fa da padrone nella mia vita? Non sarà che accanto a Dio, ho altri idoletti che catturano di più la mia attenzione? Per caso, considero Dio ciò che Dio non è o ciò che è meno di Dio?

Omelia di Domenica 25 febbraio 2024 - II Domenica di Quaresima, Anno B

Gesù un giorno, ce lo ha riferito il Vangelo, chiese a tre dei suoi amici - Pietro, Giacomo e Giovanni - di accompagnarlo su un monte. E lassù cosa avvenne? Che si trasfigurò davanti a loro. Cosa fu questa trasfigurazione? Fu un’intensa esperienza spirituale, durante la quale i tre apostoli, come in visione, ebbero davanti il Signore nella sua divinità, nella sua gloria celeste. La trasfigurazione fu un regalo di Gesù ai suoi amici, fu un pezzetto di Paradiso, che fece gustar loro in anticipo. Domanda: cos’ha da dire a noi un episodio del genere?

Omelia di Domenica 18 febbraio 2024 - I Domenica di Quaresima, Anno B

L’apertura del Vangelo è stata questa: lo Spirito Santo sospinse Gesù nel deserto dove rimase 40 giorni. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Vorrei tentare un’attualizzazione di queste parole. Ho in mente due considerazioni.
> Parto dalla prima parte della frase: stava con le bestie selvatiche e gli angeli.

Omelia di Domenica 11 febbraio 2024 - VI Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Nel Vangelo di questa domenica troviamo Gesù in compagnia di un uomo malato di lebbra. A quei tempi c’era una mentalità spietata: la lebbra era una malattia che escludeva, per questo era temutissima, come oggi è l’alzheimer, la depressione, il tumore. Nell’antichità il lebbroso era uno scomunicato, una sorta di cadavere ambulante. A certe malattie erano collegati incubi, paure, fantasmi. D’altronde, anche noi, oggi, sani al momento, viviamo nella paura che ci venga detto: Anche tu hai quel certo male! E ci rassereniamo solo se viene aggiunto: non preoccuparti, è benigno.

Omelia di Domenica 4 febbraio 2024 - V Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

“La suocera di Pietro era a letto con la febbre. Gesù le si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano.” E’ un passaggio del Vangelo che abbiamo appena ascoltato. Tre verbi si susseguono: s’avvicinò, la alzò da letto, le tese la mano. Tre gesti che dicono la delicatezza con cui Gesù s’intratteneva con chi non stava bene. In un’altra pagina del Vangelo, Gesù dice: chi avrà offerto anche solo un bicchiere d'acqua fresca non perderà la ricompensa. Sto sottolineando queste cose perché il Vangelo di questa domenica vuole ricordarci che la vita non è fatta solo di massimi sistemi. La vita è anche il susseguirsi di cose molto più piccole, normali e ordinarie, quelle ad esempio che fece Gesù con la suocera di Pietro (s’avvicinò, la alzò da letto, le tese la mano).

Omelia di Domenica 28 gennaio 2024 - IV Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

In Palestina, ai tempi di Gesù, ogni località aveva la sua sinagoga. La sinagoga era quel luogo dove di sabato la gente si riuniva per la preghiera e l’ascolto della Bibbia. Gesù, in base a dove si trovava (Nazareth o Cafarnao o Betania...), se era sabato, come tutti, andava in sinagoga. Bene, ci ha appena riferito il Vangelo che un sabato, Gesù, trovandosi a Cafarnao, si recò in sinagoga e lì avvenne un episodio molto spiacevole. Tra i presenti c’era un uomo strano, in paese tutti lo conoscevano. Proprio a Gesù quel giorno toccava spiegare le sacre scritture. Cosa avvenne? Che poco dopo che Gesù ebbe preso la parola, quell’uomo lo contestò pubblicamente. Cito testualmente: Cominciò a gridare: ‘Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci?’

Omelia di Domenica 21 gennaio 2024 - III Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Gesù disse a Pietro e Andrea: ‘Venite dietro a me, vi renderò pescatori di uomini.’ Sono parole del vangelo appena ascoltato, con cui Gesù invitò due giovani (Pietro e Andrea) a diventare suoi apostoli. E’ curioso il frasario di Gesù. Prese spunto dal fatto che i due erano pescatori per dire loro: se accettate di seguirmi, da pescatori di pesci vi renderò pescatori di uomini. Un modo per dire: a seguire me non rimarrete quel che siete ma diverrete il meglio che potete diventare. Viene in mente una celebre frase: Ti ama davvero chi ti obbliga a diventare il meglio che puoi diventare. Gesù con ciascuno fa esattamente così: proprio perché ci ama, ci porta a essere il meglio che possiamo essere. Quel giorno Gesù aveva, sì, davanti a sè Pietro, ma non era ancora il Pietro maturo, il Pietro realizzato, il Pietro pienamente fiorito. Anche con noi è così: Gesù ci sceglie così come siamo, per non lasciarci così come siamo.

Omelia di Domenica 14 gennaio 2024 - II Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Due giovani e Gesù, ecco i protagonisti del Vangelo di questa seconda domenica di gennaio: due giovani che passarono dall’essere discepoli di Giovanni Battista all’essere discepoli di Gesù. Cito testualmente: e i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. I due erano Andrea e Giovanni. Pensate, tra Giovanni Battista e questi due giovani c’era un legame, un affetto, un’amicizia, eppure il Battista, loro padre spirituale, preferì non tenerli al proprio seguito ma li indirizzò a Gesù. Tocchiamo qui il tema importante del distacco.

Omelia di Domenica 7 gennaio 2024 - Battesimo del Signore, Anno B

Questa mattina la mia omelia prende le mosse dalle parole che si udirono mentre Gesù veniva battezzato. Ce le ha riferite il Vangelo: Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Tre le parole/chiave di questa dichiarazione: Figlio mio, l’amato, mio compiacimento
- Figlio. Essere figli è essere dello stesso sangue, della stessa pasta del genitore. Chi è generato ha le caratteristiche di chi lo ha generato. Se è vero il binomio causa ed effetto vien da dire: se la causa creatrice è Dio, in tutti gli esseri umani creati c’è una vena, un richiamo, una traccia, una somiglianza con Colui (Dio) che ci ha creati. E’ così che dice la Bibbia: Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza. Chiediamoci allora: chi ci frequenta e ci conosce s’accorge che nel nostro fare, parlare, guardare c’è traccia di Dio?

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