Giovedì Santo

La mia omelia prende le mosse dal fatto che Gesù passò l’ultima sera della sua vita terrena coi suoi amici. Lui stesso lo ricorderà durante la serata: Voi siete i miei amici. Mi son chiesto: che tipo di legame fu l’amicizia di Gesù coi suoi apostoli? Credetemi, vale la pena riflettere su questa cosa.
- Prima cosa: la sua fu un’amicizia non escludente, non elitaria, non selettiva. I suoi apostoli non erano per nulla la crème della Palestina. E quella sera, a tavola con Lui, c’erano proprio tutti. Cera Giuda il traditore, c’era Pietro che credeva di amarlo fino alla morte e che invece, poche ore dopo lo avrebbe rinnegato tre volte. Ora, se tutti noi questa sera ci proponiamo di accogliere l’amicizia che ci offre Gesù, pure noi diverremo amici di tutti quelli che Gesù considerava e considera suoi amici: dotati e meno dotati, i poveri, i poco amabili, chi ci ha fatto del male, chi la pensa all’opposto di noi.

Omelia di Domenica 10 marzo 2024 - IV Domenica di Quaresima, Anno B

Nel Vangelo di questa domenica c’è come una perla incastonata. Eccola: Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio. Per un padre dare il proprio figlio è dare il meglio che ha, per un genitore non c’è niente che eguagli il valore di un figlio. La prova dell’amore smisurato di Dio sta nel fatto che ha regalato al mondo il meglio che aveva, di più non poteva dare: il suo unico figlio. Nella frase Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio sono centrali i due verbi amare e dare: ha tanto amato da dare...

Omelia di Domenica 3 marzo 2024 - III Domenica di Quaresima, Anno B

Una delle prime cose che un catechista insegna ai bambini sono i Dieci Comandamenti. Sono riportati nella prima lettura della Messa, anche se in un contesto molto più ampio dei Dieci Comandamenti così come sono riportati nel catechismo. Provo a dire qualcosa su alcuni di essi.

Non avrai altri dei di fronte a me
E’ un comandamento che ci fa chiedere: chi è il mio vero Dio? Dio, io o qualcos’altro? Chi è che dirige la mia vita? Chi fa da padrone nella mia vita? Non sarà che accanto a Dio, ho altri idoletti che catturano di più la mia attenzione? Per caso, considero Dio ciò che Dio non è o ciò che è meno di Dio?

Omelia di Domenica 25 febbraio 2024 - II Domenica di Quaresima, Anno B

Gesù un giorno, ce lo ha riferito il Vangelo, chiese a tre dei suoi amici - Pietro, Giacomo e Giovanni - di accompagnarlo su un monte. E lassù cosa avvenne? Che si trasfigurò davanti a loro. Cosa fu questa trasfigurazione? Fu un’intensa esperienza spirituale, durante la quale i tre apostoli, come in visione, ebbero davanti il Signore nella sua divinità, nella sua gloria celeste. La trasfigurazione fu un regalo di Gesù ai suoi amici, fu un pezzetto di Paradiso, che fece gustar loro in anticipo. Domanda: cos’ha da dire a noi un episodio del genere?

Omelia di Domenica 18 febbraio 2024 - I Domenica di Quaresima, Anno B

L’apertura del Vangelo è stata questa: lo Spirito Santo sospinse Gesù nel deserto dove rimase 40 giorni. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Vorrei tentare un’attualizzazione di queste parole. Ho in mente due considerazioni.
> Parto dalla prima parte della frase: stava con le bestie selvatiche e gli angeli.

Omelia di Domenica 11 febbraio 2024 - VI Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Nel Vangelo di questa domenica troviamo Gesù in compagnia di un uomo malato di lebbra. A quei tempi c’era una mentalità spietata: la lebbra era una malattia che escludeva, per questo era temutissima, come oggi è l’alzheimer, la depressione, il tumore. Nell’antichità il lebbroso era uno scomunicato, una sorta di cadavere ambulante. A certe malattie erano collegati incubi, paure, fantasmi. D’altronde, anche noi, oggi, sani al momento, viviamo nella paura che ci venga detto: Anche tu hai quel certo male! E ci rassereniamo solo se viene aggiunto: non preoccuparti, è benigno.

Omelia di Domenica 4 febbraio 2024 - V Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

“La suocera di Pietro era a letto con la febbre. Gesù le si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano.” E’ un passaggio del Vangelo che abbiamo appena ascoltato. Tre verbi si susseguono: s’avvicinò, la alzò da letto, le tese la mano. Tre gesti che dicono la delicatezza con cui Gesù s’intratteneva con chi non stava bene. In un’altra pagina del Vangelo, Gesù dice: chi avrà offerto anche solo un bicchiere d'acqua fresca non perderà la ricompensa. Sto sottolineando queste cose perché il Vangelo di questa domenica vuole ricordarci che la vita non è fatta solo di massimi sistemi. La vita è anche il susseguirsi di cose molto più piccole, normali e ordinarie, quelle ad esempio che fece Gesù con la suocera di Pietro (s’avvicinò, la alzò da letto, le tese la mano).

Omelia di Domenica 28 gennaio 2024 - IV Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

In Palestina, ai tempi di Gesù, ogni località aveva la sua sinagoga. La sinagoga era quel luogo dove di sabato la gente si riuniva per la preghiera e l’ascolto della Bibbia. Gesù, in base a dove si trovava (Nazareth o Cafarnao o Betania...), se era sabato, come tutti, andava in sinagoga. Bene, ci ha appena riferito il Vangelo che un sabato, Gesù, trovandosi a Cafarnao, si recò in sinagoga e lì avvenne un episodio molto spiacevole. Tra i presenti c’era un uomo strano, in paese tutti lo conoscevano. Proprio a Gesù quel giorno toccava spiegare le sacre scritture. Cosa avvenne? Che poco dopo che Gesù ebbe preso la parola, quell’uomo lo contestò pubblicamente. Cito testualmente: Cominciò a gridare: ‘Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci?’

Omelia di Domenica 21 gennaio 2024 - III Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Gesù disse a Pietro e Andrea: ‘Venite dietro a me, vi renderò pescatori di uomini.’ Sono parole del vangelo appena ascoltato, con cui Gesù invitò due giovani (Pietro e Andrea) a diventare suoi apostoli. E’ curioso il frasario di Gesù. Prese spunto dal fatto che i due erano pescatori per dire loro: se accettate di seguirmi, da pescatori di pesci vi renderò pescatori di uomini. Un modo per dire: a seguire me non rimarrete quel che siete ma diverrete il meglio che potete diventare. Viene in mente una celebre frase: Ti ama davvero chi ti obbliga a diventare il meglio che puoi diventare. Gesù con ciascuno fa esattamente così: proprio perché ci ama, ci porta a essere il meglio che possiamo essere. Quel giorno Gesù aveva, sì, davanti a sè Pietro, ma non era ancora il Pietro maturo, il Pietro realizzato, il Pietro pienamente fiorito. Anche con noi è così: Gesù ci sceglie così come siamo, per non lasciarci così come siamo.

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