- don Fernando
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Enciclica Dilexit Nos del Santo Padre Francesco
Omelia di Domenica 27 ottobre 2024 - XXX Domenica del Tempo Ordinario, Anno B
Il Vangelo di questa S. Messa ci offre un racconto piacevole, essenziale, vivo, pieno di movimento, di grida, di emozioni, fin di contestazioni.
1) E’ di scena un mendicante cieco che alla notizia del passaggio di Gesù lo chiama gridando: gli grida il suo bisogno di guarigione degli occhi. La gente cerca di zittirlo, ma lui non si scoraggia. E’ uno di quelli che non molla e alla faccia di chi lo vuole zitto, lui grida ancor più forte. Deve alzare la voce per poter prevalere sul rumore che c’era. D’altronde è così: quando è da una vita che sei disperato e d’improvviso hai un’occasione che forse è l’occasione della tua vita, non badi alle buone maniere, ma ti fai spazio con forza, ti fai sentire, a costo di essere maleducato. E infatti, nel testo si nota che questo cieco è tutto esagerato: non parla, grida; non si toglie il mantello, lo getta; non si alza in piedi, balza in piedi.
XXX Domenica
Tempo Ordinario – Anno B
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada. Mc 10,46-52
Omelia di Domenica 20 ottobre 2024 - XXIX Domenica del Tempo Ordinario, Anno B
Quando andavo a catechismo, una delle domande che la catechista faceva era: cos’è venuto a fare Gesù nel mondo? Bè, nel vangelo di questa domenica c’è la risposta a questa domanda: Gesù è venuto nel mondo per servire. Cito il testo: il Figlio dell'uomo non è venuto per farsi servire, ma per servire.
XXIX Domenica
Tempo Ordinario – Anno B
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». Marco 10,35-45
Omelia di Domenica 13 ottobre 2024 - XXVIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno B
Un tale gli corse incontro: così inizia il Vangelo di questa domenica. Questo gli corse incontro è un particolare bello, perché lascia intendere che era possibile accedere a Gesù con facilità, anche correndogli incontro. Si vede che Gesù non incuteva soggezione. A differenza degli altolocati e dei capi del mondo, Gesù era possibile incontrarlo senza appuntamento e direttamente. Se venisse tra noi Mattarella, chi di noi gli correrebbe incontro? Nessuno. Ci verrebbe impedito. A Gesù invece si poteva accedere senza pass, senza sbarramenti. Non aveva la scorta.