- don Fernando
- Unità Pastorale
Concerto dell'Epifania
Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe - Anno C
I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero (...). Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava (...). Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro (...). Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. Lc 2, 41-52
(Messa della notte)
Poche feste sono sentite e desiderate come il Natale. E anche se fosse vero quanto ha detto uno psichiatra (le feste amplificano la solitudine di chi è già solo), non è detto che sia così se è vero che, proprio perché è Natale, c’è sempre qualche persona cara che ti fa visita e così alleggerisce il tuo sentirti solo.
Omelia di Domenica 22 dicembre 2024 - Quarta Domenica di Avvento, Anno C
Il Vangelo di questa domenica è tutto al femminile, perché ha per protagoniste due donne, Maria madre di Gesù ed Elisabetta madre di Giovanni Battista. E’ iniziato così: “Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.” Perché dice in fretta? Perché Maria aveva dentro di sé un segreto che non riusciva a tenersi dentro e che doveva comunicare, alla persona giusta s’intende. Ma c’è di più: si dice in fretta perché il bene è sempre urgente, perché chi vuole bene non è pigro, non è indolente, chi vuole bene si sente sempre in ritardo sul bisogno dell’altro.
Quarta Domenica di Avvento - Anno C
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Lc 1,39-45
Omelia di Domenica 15 dicembre 2024 - Terza Domenica di Avvento, Anno C
Se avete fatto caso, nel Vangelo di oggi Gesù non c’è, e nemmeno viene menzionato. Al suo posto, come protagonista, c’è Giovanni Battista. Mi vien da intitolare così questo Vangelo: tre gruppi - una domanda sola - tre risposte. Mi sto riferendo alla prima parte del testo, che ruota attorno alla domanda, ripetuta tre volte, “che cosa dobbiamo fare?”