Omelia XX^ Domenica del Tempo Ordinario 19 Agosto 2018

L’omelia di questa mattina tiene presente il Vangelo di questa domenica e delle tre precedenti. E’ infatti la 4^ domenica consecutiva che il Vangelo utilizza la parola pane per definire Gesù. Le espressioni che abbiamo sentito sono queste: pane vivo, pane di vita, pane disceso dal Cielo, pane di vita eterna.
Ha detto qualcuno: Sono così numerose le persone nel mondo che hanno tanta fame, che Dio ha pensato bene di presentarsi in forma di pane. Ogni uomo e donna dipendono sempre da un po’ di pane e da un bicchiere d’acqua. Quando manca il pane, manca la speranza e quando manca la speranza, manca il futuro. La vita, è vero, è più del pane, ma non può fare a meno del pane.
Il pane lungo il corso del tempo è diventato un simbolo: rappresenta tutto ciò che ci fa vivere. E’ diventato il pane della speranza, il pane del coraggio, il pane della vita, fin il pane eucaristico per decisione di Gesù.
Se ciascuno di noi oggi è ancora in vita, lo deve ad un incredibile intreccio di circostanze favorevoli.

Omelia Solennità Assunzione della B. V. Maria 15 Agosto 2018


Una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di 12 stelle: così la prima lettura della Messa ci ha descritto Maria, lasciando intendere che ella era ed è una donna splendida.
Mi piace questa mattina avere l’occasione di parlare della bellezza, perché innanzi al bello nessuno è indifferente: la bellezza scuote, commuove, si fa ammirare e quasi non ce ne sentiamo degni.
La bellezza di Maria era nello sguardo, nella gratitudine, nella semplicità, nella misura delle parole, nel modo di accostarsi alle persone.
Ecco perché se vogliamo, tutti possiamo essere belli.
Noi crediamo in quella bellezza che dal fisico si sposta al cuore.

Omelia XIX^ Domenica del Tempo Ordinario 12 Agosto 2018


Scorrendo la Parola di Dio di questa Messa domenicale, mi ha fatto molto riflettere nella prima lettura la figura del profeta Elia.
Risentiamo queste parole: Desideroso di morire, Elia disse: Ora basta, Signore! Prendi la mia vita. Elia in quel momento era avvilitissimo, un angelo lo raggiunse per offrirgli un po’ d’acqua e un po’ di pane (Ed ecco che un angelo lo toccò e gli disse: «Àlzati, mangia!». Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia e un orcio d’acqua. Mangiò e bevve.). Pensate: gli fu messo a disposizione semplicemente un po’ d’acqua e un po’ di pane e quel po’ gli bastò per riprendersi. C’è un altro racconto simile nelle prime pagine della Bibbia.

Siamo partiti verso la Valle Aurina pieni di aspettative, di speranze e (perché no?) anche di preoccupazioni visto il numero di partecipanti (50 ragazzi/e) tra cui tanti “piccoli” alla loro prima esperienza di questo genere.
Ma è bastato poco per capire che sarebbe stata una bella settimana. Favoriti dal bel tempo abbiamo trascorso giornate meravigliose scandite dai momenti di preghiera vissuti insieme, dalle camminate in alta montagna da parte del gruppo dei grandi, dalle escursioni più tranquille (ma per questo non meno impegnative) del gruppo dei più piccoli.
Abbiamo giocato e cantato, abbiamo sofferto (quante vesciche!!) ma anche gioito… insomma un insieme di emozioni che sono difficili da riassumere in poche righe: è la magia del campeggio, impossibile da descrivere perché i campeggi vanno innanzitutto VISSUTI.
E allora grazie a chi ci ha permesso di vivere S. Giovanni 2018: alle famiglie che ci hanno affidato i propri figli, a don Fernando che ha trascorso una giornata in mezzo a noi e infine a Colui che ha protetto i nostri passi.
Grazie o Signore per il dono di questo campeggio!


 

Giornata di “riposo” oggi qui in Valle Aurina: niente escursioni ma un giovedì di tornei a casa. Per i più piccoli un torneo a squadre con tante prove da superare, per i più grandi invece due tornei di beach volley nei due campi dietro la casa.
Domani, ultimo giorno pieno di campeggio, avremo un’escursione al mattino e poi rientro nel primo pomeriggio per cercare di ricomporre le valigie (operazione tutt’altro che facile) in vista della partenza.

 

Continua il bel tempo in Valle Aurina e continuano le escursioni per i nostri ragazzi. Per il gruppo dei più piccoli un bel giro partendo da casa,  per i più grandi invece il giro più impegnativo della vacanza. Dopo aver raggiunto Casere in auto e con l'autobus, a 1.600 m.s.l.m., si sono incamminati per raggiungere il rifugio Tridentina a 2.441 m.s.l.m.. Un giro bello tosto che però ha regalato bellissime emozioni e panorami mozzafiato.
La serata è stata conclusa, come sempre, con giochi e tante canzoni insieme all'aperto, approfittando della bella serata.

Oggi è stata una giornata particolare qui in campeggio: don Fernando è venuto a farci visita e si è intrattenuto con i ragazzi più grandi per una mattinata di riflessioni.
Per i più piccoli invece, escursione al rifugio Bizat: è stata una bella faticata ma ne è valsa la pena, perché abbiamo potuto fare tanti giochi nel bosco vicino al rifugio.

Alla sera il don ci ha regalato una bella Messa all'aperto prima di ritornare dai ragazzi di S. Ilario, in campeggio in Cadore.

 

 

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