Omelia di Domenica 31 dicembre 2023 - Domenica fra l'ottava di Natale, anno B

Questa mattina presto, nel pensare all’omelia da fare, ho letto attentamente le tre letture della Messa. L’occhio è caduto su due parole della seconda lettura (per fede), che sono una sorta di ritornello. Cito il testo: Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo senza sapere dove andava. Per fede, anche Sara, sebbene fuori dell'età, divenne madre. Se avete il tempo di leggere nella Bibbia il cap. 11 della lettera agli Ebrei, da cui è tratta la lettura, vedrete che di continuo si dice per fede. Lo si dice di Giacobbe, Giuseppe, Mosè, Raab: tutte persone che “per fede” - lo sottolinea bene il capitolo - fecero le loro grandi scelte di vita. Ho pensato allora che potesse starci bene, oggi, come omelia, un richiamo al valore della fede.

Omelie del 25 e 26 Dicembre

25 dicembre - Santo Natale

(Messa della notte) La grande ruota della storia ha sempre avuto la stessa direzione: dal piccolo verso il grande, chi ha di meno cerca di avere di più, chi ha poco desidera il tanto, chi è debole vuole essere forte. Invece, a Natale la grande ruota della storia s’è come bloccata, ha girato all’incontrario: Dio verso l’uomo, il grande verso il piccolo, il cielo si dirige verso la terra, i sapienti Magi arrivano da un neonato. Ecco il Natale: Dio cerca la piccolezza, Dio ama la piccolezza: una stalla diviene il luogo di Dio, la liturgia più santa si celebra non tra incensi e candele ma tra paglia, respiro di animali e pianto di un bimbo. Un teologo brasiliano ha detto: Nel mondo tutti vogliono crescere. Ogni bambino vuole essere uomo. Ogni uomo vuole essere re. Ogni re vuole essere ‘dio’. Solo Dio vuole essere bambino.

Omelia di Domenica 24 dicembre 2023 - IV Domenica di Avvento, anno B

Tutti gli anni, il Vangelo della domenica che precede il Natale parla di Maria, perché? Perché è il modo più bello di giungere al Natale. In compagnia di Maria c’è sempre e solo da guadagnarci… in bene, in speranza, in disposizioni buone. Il Vangelo di questa domenica, avendolo già ascoltato qualche giorno fa e l’8 dicembre, ho pensato di meditarlo soffermandomi su un dettaglio, che poi dettaglio non è. Mi sto riferendo alle due parole (non temere) che l’Angelo Gabriele rivolge a Maria.

Omelia di Domenica 17 dicembre 2023 - III Domenica di Avvento, anno B

Fratelli, siate sempre lieti e in ogni cosa rendete grazie: questa è la volontà di Dio. Così si è aperta la seconda lettura della Messa. Notate: all’invito a essere lieti e a rendere grazie, seguono le parole “questa è la volontà di Dio”. E cioè: essere lieti e rendere grazie rientra in ciò che vuole Dio. Mi soffermo su ciascuno di questi due inviti.

Omelia di Domenica 10 dicembre 2023 - II Domenica di Avvento, anno B

Oggi, diversamente dal solito, ho pensato di lasciarmi ispirare dalla prima lettura della Messa. Contiene un invito che il profeta Isaia a nome di Dio indirizzò al popolo ebreo: “Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta.” Cos’era successo? Che il popolo ebreo, in esilio, lontano dalla sua terra (siamo attorno al 700 a.C.), si vide raggiunto da un annuncio straordinario, l’annuncio della fine di quell’epoca tanto triste. Dio volle dire in quella circostanza: Popolo mio, amato, il tempo della tua tribolazione è finito, ora puoi guardare con fiducia al tuo futuro. Quindi, le due parole “consolate, consolate” stanno per: rincuoratevi, risollevatevi, in alto i cuori, perché il brutto sta per finire e il bello sta affiorando. Proviamo adesso a lasciare quest’epoca lontana, per vedere se pure noi, oggi, abbiamo bisogno di un messaggio simile. Io dico di sì.

Omelia di Venerdì 8 dicembre 2023 - Solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

Nella Bibbia, il primo racconto in cui è presente Maria è quello che abbiamo appena ascoltato nel Vangelo.
- Quel giorno la prima parola che fu rivolta a Maria fu RALLEGRATI.  Un invito che ci fa dire: Angelo Gabriele, rivolgi anche a noi l’invito a rallegrarci. Ne abbiamo bisogno, perché a volte nelle nostre vite i motivi di afflizione hanno la meglio sui motivi di gioia.
- Se avete fatto caso, nel nostro brano, Maria è colta in ascolto. Il colloquio ‘Angelo-Maria’ parte con l’Angelo che parla e lei che ascolta. Ecco allora un quadretto davanti al quale riflettere: Maria in ascolto. Un giorno, il santo curato d’Ars che arrivava a volte ad ascoltare le confessioni fino a 16 ore al giorno, alla domanda quale fosse il bisogno più grande degli esseri umani, rispose: il desiderio sconfinato di essere ascoltati.

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