Giovedì santo
In questa mia omelia ho pensato di lasciarmi ispirare da tre elementi presenti nel testo evangelico: l’acqua, i piedi, l’asciugatoio. L’acqua è quella usata da Gesù per lavare i piedi, i piedi sono quelli dei 12 apostoli, l’asciugatoio è l’indumento che Gesù si cinse in vita per asciugare i piedi.
Comincio dall’acqua
Commento questo primo elemento con le mirabili parole di Madeleine Delbrel: Gesù, se dovessi scegliere una reliquia della tua passione prenderei proprio quel catino colmo d’acqua sporca. E con esso girerei il mondo. Ad ogni piede mi fermerei, mi cingerei con l’asciugatoio, mi curverei giù in basso, non alzando mai la testa oltre il polpaccio, per non distinguere gli amici dai nemici, in modo da lavare i piedi del vagabondo, dell’ateo, del drogato, del malato, del carcerato, di chi non mi saluta più, di quel compagno per cui non prego mai, in silenzio, col desiderio che tutti possano cogliere nel mio amore, il tuo amore.

Avete acquistato i biglietti della nostra Lotteria Solidale di Pasqua, a sostegno della nostra Scuola dell'Infanzia?
Controllate se siete i fortunati possessori di uno dei biglietti vincenti!!

Omelia di Domenica 2 aprile 2023 - Domenica delle Palme, Anno A

Abbiamo ascoltato due brani di vangelo: prima della Messa quello dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme e appena adesso quello del racconto della passione e crocifissione di Gesù. Proviamo a metterci nei panni di Gesù, il quale nell’entrare in città sapeva di andare incontro alla morte e, proprio per questo, aveva cuore e mente fissi su Dio Padre. In quel momento l'unico suo desiderio era di compiere fino in fondo la volontà di Dio, portando a termine, a prezzo della vita, la missione di salvatore dell’umanità.
Da quest’atteggiamento di Gesù possiamo trarre due lezioni di vita.
* La prima: Gesù è stato un uomo, che, nelle scelte fatte, ci ha creduto fin dall’inizio.. fino alla fine.
* La seconda lezione la traggo da una frase di un eroe del passato, che sapendo di essere prossimo alla morte, disse: Se io muoio, non piangere per me, piuttosto fai quello che ho fatto io e così continuerò a vivere in te. Perché non facciamo altrettanto noi con Gesù? In questo modo gli consentiremmo di essere sempre Lui ad agire attraverso di noi, per il bene nostro e di tutti.

 

Omelia di Domenica 26 marzo 2023 - V Domenica di Quaresima, Anno A

Mi limito a offrirvi un breve pensiero sulla frase centrale del Vangelo: io sono la risurrezione e la vita.
Sottolineo due cose di queste parole di Gesù: il verbo al presente (io sono) e poi la parola ‘vita’, non vita eterna, ma vita. E vuol dire: Gesù non si mostrerà attento a noi, solo nel momento della vita eterna, ma fin da ora, offrendoci la vita, cioè forza, vitalità, speranza, calore, entusiasmo. Dire che Gesù è vita è sentirlo come una presenza che opera in me tre cose: mi raddoppia le forze, mi rende più amorevole, mi addolcisce il dolore.
Poi c’è l’altra parte della frase: io sono la resurrezione. E’ un modo di Gesù per dire: Grazie alla mia resurrezione, nulla è più definitivamente perduto e a nessuno più si deve dire ‘per te è troppo tardi’ o ‘per te la musica è finita’ o ‘per te i giochi sono fatti’. Quando tutti ti dicono Rinuncia! Gesù ti sussurra: Prova ancora una volta. La resurrezione di Gesù è una forza, che ti fa vedere la vita dal lato della speranza. Mi ha sempre dato da fare una frase di Nietsche: Non è vero che Cristo è risorto, se no i cristiani avrebbero un’altra faccia. Vi lascio una citazione molto bella: Se t’incontri con la luce, divieni luce, se t’incontri col fuoco bruci, se t’incontri con l’acqua ti bagni. Se incontri Gesù risorto, pure tu risorgi e ti carichi di speranza.

 

Omelia di Domenica 19 marzo 2023 - IV Domenica di Quaresima, Anno A

Il Vangelo di questa domenica non è solo il racconto di un cieco che arriva a vedere, è anche e soprattutto il racconto di un uomo che dalla ‘non fede’ arriva alla fede. Infatti il vertice del brano è sul finire, quando il cieco guarito dice a Gesù: Credo in te, Signore!
Io adesso, davanti ai numerosi spunti di riflessione che il brano dà, mi limito a offrire qualche pennellata.

Omelia di Domenica 12 marzo 2023 - III Domenica di Quaresima, Anno A

Gesù, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunse una donna ad attingere acqua. Le disse: ‘Dammi da bere’. Così è iniziata la lettura del Vangelo. Quel giorno dunque, Gesù, stanco, si fermò presso un pozzo. Era arrivato lì nell'ora più calda della giornata, nella brulla Samaria. C’era calura, afa e aveva sete. In quello stesso momento arrivò ad attingere acqua una donna. Gesù le disse: puoi darmi da bere? E Gesù fece della sua sete l’occasione per ridare a quella donna un pò di serenità. Ora, dato che nulla accade per caso ma sempre per una ragione, quel giorno l’incontro di Gesù con quella persona, lungi dall’essere stata una casualità, era parte di un disegno. Quand’ero adolescente, durante un incontro col mio don, al quale chiedevo come si fa a mettersi in relazione con Dio, lui mi rispose: Non devi fare chissà che cosa. Dio ti incontra lì dove sei e come sei. Proprio come accadde alla samaritana con Gesù.

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.