XV Domenica
Tempo Ordinario - Anno B
«In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri […].»
XV Domenica
Tempo Ordinario - Anno B
«In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri […].»
Omelia di Domenica 4 luglio 2021 - XIV Domenica del Tempo Ordinario, Anno B
Fratelli, affinché io non monti in superbia, è stata messa nella mia carne una spina. Ha catturato la mia attenzione questa frase di S. Paolo contenuta nella 2^ lettura. Non sappiamo cosa fosse esattamente per l’apostolo questa spina nella carne, ma cos’è per noi lo sappiamo. E mi spiego. Tutto deve partire dalla parole affinché io non monti in superbia. E cioè: se ciascuno vuole combattere il suo orgoglio - e tutti siamo pieni, troppo pieni di noi stessi - sappia che occorre partire da quella spina nella carne che è in tutti. Qualche esempio.
Avvenire, 30 giugno 2021 - Giuseppe Lorizio
La Chiesa parla chiaro, e parla misericordioso. Chi se ne scandalizza, e magari "vede" il Vescovo di Roma in contrasto con la Curia, non comprende appieno il senso di quanto sta accadendo dentro e fuori la comunità credente. Non si tratta dell’abusata storia del poliziotto buono (il Papa) e di quello cattivo (la Curia), ma siamo di fronte a un unico modo di lasciarsi interpellare dalla realtà e di leggere i segni dei tempi.
XIV Domenica
Tempo Ordinario - Anno B
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d'intorno, insegnando.
Omelia di Domenica 27 giugno 2021 - XIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno B
Vorrei intitolare così quest’ultima domenica di giugno: il trionfo della vita. Perché? Perché il Vangelo ci ha riferito che a 2 donne, una morta e una ammalata, una adulta e una bambina, Gesù diede, alla 1^ la vita e alla 2^ la guarigione. Dunque, è davanti a noi questa mattina un Gesù amante della vita, un Gesù sorgente di vita, un Gesù al servizio della vita, specie la vita malata e scartata. Pure nella 1^ lettura abbiamo letto che Dio è Colui che ha creato tutte le cose perché vivano. Bè, io credo che un modo tra i più necessari di servire la vita, specie la vita sofferente, sia la vicinanza.
XIII Domenica
Tempo Ordinario - Anno B
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. (...)
Omelia di Domenica 20 giugno 2021 - XII Domenica del Tempo Ordinario, Anno B
Messa prefestiva
Mi ha colpito nel Vangelo lo scambio di battute tra Gesù e gli apostoli. Svegliarono Gesù e gli dissero: ‘Maestro, non t’importa che siamo moriamo?’ Si destò, minacciò il vento e disse al mare: ‘Taci, càlmati!’ Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: ‘Perché avete paura? Non avete ancora fede?’ Vien da dire: Ma Gesù, stavate affondando tutti, perché ti ha così sorpreso lo spavento degli apostoli? Credo che la risposta sia questa.