- don Fernando
- Comunità Parrocchiale
S. Messa in streaming del 28 giugno
Messe festive
18.30 (prefestiva a Calerno) – 8.00 (S. Ilario) – 9.15 (Calerno) – 10.30 e 19.00 (S. Ilario)
Il link per poter seguire la Messa delle 10.30 in streaming è https://youtu.be/DpDT2yO9Bbk oppure sul sito della Parrocchia di Calerno
Messe feriali
Mercoledì alle 19 (Calerno) - Martedì e Giovedì alle 19 (S. Ilario)
Importante: per le Messe feriali no, ma per quelle festive, compresa quella del sabato, occorre prenotarsi attraverso il sito www.iovadoamessa.it. Chi invece intende prenotarsi telefonando, sappia che non sono più a disposizione i numeri telefonici della Diocesi, ma è da utilizzare uno di questi due cellulari: 349.0539489 (M. Grazia) - 347.1203556 (Antonella).
XIII Domenica
Tempo Ordinario Anno A
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà (…)»
Omelia di Domenica 21 Giugno 2020 - XII Domenica del Tempo Ordinario, Anno A
Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima. Così ci ha appena detto Gesù, il quale parlando in questo modo non solo attestava l’esistenza dell’anima ma faceva pure intendere che l’anima è prioritaria rispetto al corpo. In un’altra occasione Gesù disse: A che serve se guadagni il mondo intero se poi perdi l’anima? Tra i diversi spunti di riflessione che offre il Vangelo di questa domenica, ho scelto questo perché tocca un nervo scoperto di questa nostra società che preferisce il corpo all’anima. E la cosa non va bene. Oggi, per tanti, l’obiettivo è poter avere un corpo palestrato, bello, prestante, seducente. Ora, pur non negando il valore del corpo, noi cristiani abbiamo il dovere di dire senza tentennamenti che senza l’anima la persona va in frantumi. Purtroppo c’è gente che fa di tutto per non incontrare la propria anima e vive come se non l’avesse. Provo a dire un paio di cose sul valore dell’anima.
XII Domenica
Tempo ordinario – Anno A
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. [...]»
Messe festive
18.30 (prefestiva a Calerno) – 8.00 (S. Ilario) – 9.15 (Calerno) – 10.30 e 19.00 (S. Ilario)
Il link per poter seguire la Messa delle 10.30 in streaming è https://youtu.be/WXLjXglToAI oppure sul sito della Parrocchia di Calerno
Messe feriali
Mercoledì alle 19 (Calerno) - Martedì e Giovedì alle 19 (S. Ilario)
Importante: per le Messe feriali no, ma per quelle festive, compresa quella del sabato, occorre prenotarsi attraverso il sito www.iovadoamessa.it o telefonicamente (347/7806746 – 347/3795237). Dato che ogni liturgia deve corrispondere un gruppo di volontari all’opera, più ce ne sono e più liturgie possiamo permetterci: chi intende dunque farsi avanti è il ben accetto ad è pregato di contattare qualcuno del comitato di sicurezza (i 2 diaconi Mauro e Marco, Alessandro Bizzarri, Loris Miccoli, Andrea Contrastati, Fausto Simonazzi).
Dopo questo periodo di Coronavirus che ha scombussolato anche il nostro percorso di catechesi, abbiamo pensato a come fare un punto di riepilogo con i nostri ragazzi. Grazie ad un incontro d'equipe con gli educatori di Sant’Ilario con cui collaboriamo in questo cammino, ci è sembrato interessante partire da uno stimolo provocatorio attraverso un video di don Alberto Ravagnani, famoso giovane prete Youtuber, sulla FELICITÀ.
Abbiamo raccolto dai ragazzi di terza media di Calerno questi bellissimi e stimolanti pensieri che abbiamo voluto condividere!!! Pensiamo possano essere interessanti, oltre che segno della loro crescita!! Buona lettura.
Terry Marco e Rita.
Omelia di Domenica 14 Giugno 2020 - Corpus Domini
Era il 1200 a.C. circa: il popolo ebreo entrava, progressivamente e non senza ostacoli, nella cosiddetta terra promessa che era poi il territorio di Canaan, l’attuale Israele. In quel modo gli ebrei cessavano di essere un popolo nomade per divenire un popolo sedentario, a dimora fissa, con una sua terra. E infatti, da lì in poi cominciarono a dotarsi di una forma di Stato (la monarchia), di un ordinamento giuridico, ecc. Bene, è a questo momento storico che si riferisce la 1^ lettura della Messa. Contiene un accorato appello di Mosè a far sì che si vivesse quel periodo nuovo, promettente, inedito, lontano da certi rischi. Risentiamo le sue parole: Non dimenticare quanto il Signore, tuo Dio, ha fatto per te in questi 40 anni in cui hai vagato per zone desertiche: ti ha fatto uscire dalla terra d'Egitto, dalla condizione di schiavitù; ti ha condotto per questo deserto spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata, senz'acqua; ha fatto sgorgare per te l'acqua dalla roccia durissima; nel deserto ti ha pure nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri. Parole sacrosante! Se avessi qui davanti a me Mosè, l’abbraccerei.