Omelia di Domenica 26 Aprile 2020 - III Domenica di Pasqua, Anno A

Siamo nel pomeriggio del giorno di Pasqua, Gesù è appena risorto. Ci sono 2 suoi discepoli, in cammino verso casa. Sono delusi perché Gesù non è risorto, la notizia della risurrezione a loro non è ancora giunta. E cosa accade? Che Gesù stesso nelle vesti di un viandante forestiero si affianca a loro e con loro fa una lunga conversazione, che il Vangelo ci ha appena fatto sentire.
1) Ho pensato di lasciarmi ispirare da 2 particolari del racconto. Il 1° > Quei 2 si fermarono, tristi. Il 2° > Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele! Gesù dunque coglie quei 2 in un momento di tristezza e di non speranza. Sappiamo però che poi ribalterà il loro stato d’animo. Pensate, nel giorno più gioioso della storia, quei 2 avevano l’umore a terra. Ora, lo sappiamo anche noi: tristezza e delusione, pur se comprensibili, non vanno d’accordo con l’atteggiamento cristiano. Pensate alle parole di tono opposto del re Davide, ce le ha riferite la 1^ lettura: si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua. Vi racconto un episodio.

Il centro di ascolto CARITAS diventa telefonico.

Per informazioni o necessità potete contattare i volontari al numero 353 4063583 nelle seguenti giornate:

Martedì e Giovedì dalle 18:00 alle 20:00

Sabato dalle 9:00 alle 11:00

 

Omelia di Domenica 12 Aprile 2020 - Domenica di Pasqua, Anno A

Ci interessa che ciò che è morto rinasca? Ci interessa che ciò che è spento si riaccenda? Ci interessa che ciò che è buio risplenda? Bene, la risurrezione di Gesù è stata esattamente questo: un buio diventato luce, una morte diventata vita, una paura diventata speranza. Ecco perché se ci interessa fare una Pasqua vera, occorre che mettiamo nelle mani del Risorto tutto ciò che in noi langue. Allora sì che l’inverno delle frustrazioni e delle paure lascerà il posto a una primavera di energie che ripartono e di speranze che si riaccendono. Pasqua è sapere di non essere nelle mani di nessuno, ma nelle mani amorevoli di un Dio, risorto. Solo se così faremo, potremo dire: sì, anche quest’anno abbiamo fatto Pasqua! E’ dunque un’operazione di consegna di noi a Lui, che il Signore attende da noi. Nel preparare questa omelia, ho pensato di offrivi 3 spunti di riflessione.

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