Omelia di Domenica 25 aprile 2021 - IV Domenica di Pasqua

Gesù amava parlare per immagini, simboli, raccontini. Nel Vangelo di questa domenica paragona lui ad un pastore e noi ad un gregge. Lo fa utilizzando 2 verbi, conoscere e dare. Le analizzo brevemente.
> Conoscere - Dice Gesù: conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me. Attenti a una cosa: mentre per noi, conoscere equivale a sapere ed è un’azione della mente, nella Bibbia ‘conoscere’ ha un significato più forte: è, sì, un’azione della mente, ma anche e soprattutto del cuore. E’ un verbo che fa più riferimento all’amore che al sapere, più all’esperienza che all’apprendere delle cose.

Omelia di Domenica 18 aprile 2021 - III Domenica di Pasqua

Il Vangelo di questa Messa offre tanti spunti di riflessione. Ne raccolgo due: uno lo traggo da un verbo che usa Gesù (toccatemi, dice), l’altro lo traggo dal pasto a base di pesce che Gesù consuma coi suoi amici.
> Inizio dal pasto. Cito il testo: Disse Gesù: ‘Avete qui qualcosa da mangiare?’  Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò insieme a loro. Un Gesù che chiede e ottiene di mangiare qualcosa con i suoi apostoli è segno di 2 cose: 1° Gesù ama i momenti di amicizia e 2° Gesù vuole offrire una precisa idea di Dio. Qual pasto insieme, presente Gesù, significava che Dio non è solo Autorità da riverire, ma un Dio che ci vuole a mensa con Lui, un Dio che vuole che si stia bene insieme a Lui.

Omelia di Domenica 11 aprile 2021 - II Domenica di Pasqua

Puntualmente ogni anno la domenica dopo Pasqua ci mette davanti quella pagina di Vangelo, che ha tra i protagonisti l’apostolo Tommaso. E’ una pagina interessante, che lascia trapelare lo stile educativo di Gesù, il quale aveva educato i suoi, Tommaso compreso, al coraggio delle proprie idee. Tommaso era quel che era, certo, per il suo carattere, ma anche grazie a Gesù. Il gruppo degli apostoli non era omogeneo, Tommaso ad esempio si distingueva perché amava pensare con la sua testa, dire la sua apertamente, a costo di rimanere isolato dagli altri. E’ proprio questo aspetto che voglio approfondire.

Omelia di Domenica 4 aprile 2021 - Domenica di Pasqua

Un pensiero mi ha accompagnato in questi giorni: alla nostra società interessa ancora la notizia della risurrezione di Gesù? O è una notizia che non fa più notizia? Vivere con o senza la resurrezione, cosa cambia? Domande grosse, proprio da giorno di Pasqua. Io sono testardamente convinto che la resurrezione di Gesù rimanga la notizia più bella e più utile in assoluto. Perché? Perché, risorgendo, Gesù ci ha come detto: Grazie alla mia resurrezione, nulla è più definitivamente perduto, nulla è più definitivamente chiuso, a nessuno più si deve dire ‘per te è troppo tardi’ o ‘per te la musica è finita’ o ‘per te i giochi sono fatti’. Quando tutti ti dicono Rinuncia! Gesù risorto ti sussurra: Prova ancora una volta. La tristezza vera non è quando rientri a casa e non sei atteso da nessuno, ma quando sei tu a non attendere più nessuno. Se trovi in casa il camino spento, lo accendi e basta, ma è ben più grave se sei tu che non lo vuoi più accendere. Bene, la resurrezione di Gesù è una forza, un’energia, capace di farti vibrare la vita, di farti coltivare sogni, di riaccendere in te la speranza. Chiediamoci: riusciamo noi credenti a trasmettere, a far passare, a far capire tutto questo?

Omelia di Domenica 7 marzo 2021 - III Domenica di Quaresima, Anno B

Una delle prime cose che un catechista insegna ai bambini sono i 10 comandamenti. Sono riportati nella 1^ lettura della Messa, anche se in un contesto molto più articolato rispetto al modo scarno ed essenziale con cui sono elencati nel catechismo. Provo a dire qualcosa su alcuni di essi.

Omelia di Domenica 28 febbraio 2021 - II Domenica di Quaresima, Anno B

Scorrendo tutte le parole del Vangelo di questa domenica, ce n’è una che è all’imperativo: ascoltatelo! E cioè: ascoltate Gesù. E’ una misteriosa voce celeste che la pronuncia. Ascoltatelo ha il sapore di un comando più che di un invito. Non si dice se potete, ascoltatelo. E nemmeno se avete tempo, ascoltatelo. E neanche vi chiedo di ascoltarlo. No no, si dice: ascoltatelo!
Siamo dunque innanzi a una parola che merita attenzione.

Omelia di Domenica 21 febbraio 2021 - I Domenica di Quaresima, Anno B

E’ un Vangelo breve quello che ci consegna questa 1^ domenica di Quaresima. Su due frasi concentro la mia riflessione.
- La 1^: Gesù rimase nel deserto 40 giorni, tentato da Satana. Tentazione e Satana, due parole per nulla simpatiche, molto collegate fra loro, perché se c’è una tentazione è perché c’è un tentatore. Cos’è una cattiva tentazione? E’ un’occasione di male che si presenta bene, è male vestito in modo appetibile e attraente, e che proprio per questo rende difficile scegliere. C’è la tentazione sessuale, la tentazione del denaro, la tentazione del cellulare, la tentazione del bere, della pigrizia, del chiudersi in se stessi. La tentazione ti mette alle strette, fa leva sui tuoi lati deboli e vuole che tu la scelga, che tu le dica di sì. E la cosa importante non sta solo nel capire che quella certa proposta non va accolta, ma nella forza che occorre avere per dirle di no.

Omelia di Domenica 14 febbraio 2021 - VI Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Il Vangelo di questa domenica ci presenta Gesù in compagnia di un uomo malato di lebbra, dico malato di lebbra, non lebbroso. La differenza è sottile ma c’è. La parola lebbroso è marchiante e totalizzante: lascia intendere che la malattia che hai, coincide con la tua persona, copre ogni aspetto di te, e invece non è così. Un uomo non è la sua malattia: anche il più malato dei malati rimane una persona, con un suo volto, una sua anima, una sua fede, una sua sensibilità.

Omelia di Domenica 7 febbraio 2021 - V Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

La suocera di Pietro era a letto con la febbre. Gesù le si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano. E’ un passaggio del Vangelo che abbiamo ascoltato. In esso 3 verbi si susseguono: s’ avvicinò, l’alzò da letto, le tese la mano. Tre gesti che dicono la tenerezza non astratta ma concreta con cui Gesù si accostava a chi non stava bene. L’amore ha bisogno di gesti. Nel giorno del giudizio finale, saranno le mani che avremo teso verso qualcuno che ci salveranno.

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