Omelia di Domenica 5 settembre 2021 - XXIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Portarono a Gesù un sordomuto, così ci ha riferito il Vangelo. Proviamo a metterci nei panni di quest’uomo. Un sordomuto è un piccolo dramma, perché? Perché è un uomo né capace di dire parole né capace di ascoltare parole. Ad esempio, è nell’impossibilità di ascoltare una delle cose più belle della vita: la musica e le canzoni. Un sordomuto, innanzi alla bellezza di una persona o di un panorama, non riesce a dire la sua ammirazione. Meno male che nel nostro caso, l’uomo in questione non s’era arreso alla vita, se è vero che era inserito in un cerchio di amici e se è vero che pensò bene di tentare la carta “Gesù”. Vedete, quando uno è seriamente malato o comunque non sta bene, è già un inizio di guarigione poter beneficiare dell’amicizia e dell’attenzione di qualcuno.

Omelia di Domenica 29 agosto 2021 - XXII Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me. E’ questa la frase-chiave del Vangelo di questa domenica. Proviamo a vedere perché il Signore la pronunciò. Gesù era abituato a stare tra le gente, in mezzo ai suoi problemi. Veniva da villaggi e campagne dove l’ascoltare l’uno e l’altro era come un bagno dentro tanti bisogni e richieste. Ovunque arrivava, gli portavano i malati, mendicanti ciechi lo chiamavano, donne di Tiro e Sidone cercavano di toccargli almeno la frangia del mantello. Fin la sua ombra veniva considerata come una carezza sulla loro umanità dolente. Ecco com’era impastata una giornata di Gesù.

Omelia di Domenica 22 agosto 2021 - XXI Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Probabilmente ci è parsa dura la domanda di Gesù agli apostoli, sentita nel Vangelo: Volete andarvene anche voi? Perché Gesù parlò così? Cos’era successo? Era successo che il discorso di Gesù, ascoltato nei Vangeli le scorse domeniche non fu accolto bene da tutti. Ci fu chi disse: Questa parola è dura! Chi può intenderla? Da qui l’amara conclusione: Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Cerchiamo di capire bene cosa avvenne quel giorno. Parto da lontano. Il Vangelo predicato da Gesù conteneva e contiene insegnamenti, sì, belli ma anche esigenti. Vi faccio qualche esempio.

Omelia di Domenica 15 agosto 2021 - Solennità dell'Assunta, Anno B

Ogni sacerdote ha il suo modo di commentare il Vangelo. A me, ad esempio, piace soffermarmi sui particolari, perché sono convinto che il Vangelo sia tutto in ogni sua parte. E quindi anche questa mattina, la mia omelia prende le mosse da poche parole del Vangelo che abbiamo ascoltato. Eccole: Maria, entrata in casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Maria quel giorno entrò nella casa della parente Elisabetta, varcando la soglia di una casa a lei tanto cara. L’espressione varcare la soglia mi piace, perché è come se suggerisse anche a noi di invitare Maria a varcare la soglia della casa della nostra vita. E nell’accogliere Maria le dovremmo chiedere di donarci quella stessa luce e quella stessa grazia che introdusse in casa di Elisabetta.

Omelia di Domenica 8 agosto 2021 - XIX Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Leggendo e rileggendo la Parola di Dio di questa domenica, mi ha toccato la figura del profeta Elia, di cui ci ha riferito la 1^ lettura. Mi ha colpito perché se è vero che Elia fu uno dei più grandi uomini della Bibbia (non a caso fu presente alla trasfigurazione di Gesù sul monte, come non a caso è a lui che nel Vangelo, Gesù viene paragonato), ebbene, questa figura così straordinaria ebbe, come tutti, i suoi avvilimenti e le sue crisi. Di una sua grossa crisi in particolare ci ha riferito la lettura.

Omelia di Domenica 1 agosto 2021 - XVIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Il Vangelo di questa Messa domenicale è la continuazione di quello di domenica scorsa. Solo che, mentre domenica scorsa l’atmosfera che si respirava nel Vangelo era di esultanza per il miracolo dei pani, questa volta invece l’aria è diversa. Perché? Perché Gesù non rimase contento del miracolo fatto. Risentiamo le sue parole: voi mi cercate solo perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Provo a esprimere con mie parole il disagio di Gesù.

Omelia di Domenica 25 luglio 2021 - XVII Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

C’era un ragazzo, ebreo, che aveva molti interessi e curiosità. Era da mesi che in casa, e fuori, sentiva parlare di un certo Gesù di Nazareth. Ne sentiva parlare come di un uomo speciale, fascinoso, che nel parlare incantava. Bè, un bel giorno venne a sapere che questo Gesù era nei paraggi e lui allora non volle assolutamente perdersi quest’occasione. Disse tra sé e sé: Lo voglio vedere! Anche per poter dire agli amici: Io l’ho visto! Essendo un ragazzo organizzato e previdente, e sapendo che Gesù era, sì, nei paraggi ma non proprio dietro l’angolo, si fece dare dalla mamma un pò di merenda. Partì e in poco tempo arrivò dove era Gesù: c’era già tantissima gente, si fece spazio tra le persone e riuscì ad arrivare fin in 1^ fila, pensate, a pochi metri da Gesù.

Omelia di Domenica 18 luglio 2021 - XVI Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Ma che belle parole abbiamo sentito dalla bocca di Gesù! Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’. Cos’era accaduto? Che gli apostoli erano appena tornati dalla loro 1^ esperienza a di evangelizzazione e Gesù, vedendoseli arrivare, sì, contenti, ma anche trafelati e stanchi, disse suppergiù così: Amici, vi vedo smaniosi di raccontarmi tutto. Tranquilli, avrete tutto il tempo di farlo, ora però facciamo una cosa: troviamoci un posticino rilassante in cui riposarci. Notate, al rientro degli apostoli, la 1^ cosa che Gesù fece non fu di voler sapere com’era andata, ma di notare la stanchezza sul loro volto. L’attenzione alle persone viene prima di ogni altra cosa. Vorrei adesso cogliere il filo rosso che attraversa l’intero brano evangelico.

Omelia di Domenica 11 luglio 2021 - XV Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Gesù chiamò a sé i 12 e prese a mandarli 2 a 2. Così è iniziata la lettura del Vangelo. Se Gesù era venuto nel mondo per annunciare il Vangelo, fino a quel momento lo aveva fatto lui, ora toccava agli apostoli, i quali per la 1^ volta, si trovarono a predicare il Vangelo. Proviamo un attimo a metterci nei loro panni. Non erano mai stati missionari, non avevano mai predicato, tra l’altro non è da escludere che fossero analfabeti. E poi, andare di casa in casa ad annunciare una novità così enorme come l’inizio di una nuova era religiosa, davvero era una cosa grossa. Si saran chiesti: chi mi ascolta mi darà del matto? Saprò parlare? Saprò essere convincente? Io non sono mica Gesù, non ho la sua autorevolezza, il suo sapere, la sua scioltezza. E se verremo rifiutati? Oppure se mi rivolgeranno domande a cui io non saprò rispondere? Insomma, c’era negli apostoli, essendo la loro 1^ esperienza di annuncio, un comprensibile sentimento di trepidazione. Il Vangelo di domenica prossima ci racconterà come si concluse questa spedizione missionaria.

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