Secondo di 4 fratelli, don Daniele è nato il 27 maggio 1983. La sua famiglia, di Reggiolo, era nota perché il padre da anni era il postino del paese. Dopo le Elementari e le Medie, ha frequentato il liceo sociopsicopedagogico dell'Istituto San Tommaso di Correggio.
Nel 2009, terminati gli studi teologici nel Seminario di Reggio E., è diventato prete. Dal 2009 al 2011 è stato viceparroco a Guastalla e dal 2011 al 2019 è stato viceparroco a Pieve Modolena. Ora il Vescovo gli ha chiesto di svolgere il suo servizio nell’unità pastorale di “Calerno S.Ilario”, in aiuto al parroco. “Don Daniele, qui a Calerno e a S. Ilario, c’è una comunità che ti aspetta.
Ti attendiamo con desiderio.”
XIV domenica
Tempo ordinario - Anno C
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi quelli che vi lavorano! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi chi lavori nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. [...]
Unità pastorale ‘Calerno - S. Ilario’
Assemblea dei gruppi d’ascolto della Parola di Dio
Intervento d’apertura di don Fernando
E’ bello trovarci qui sta sera a verificare insieme il cammino iniziale compiuto dai gruppi d’ascolto della Parola. L’autunno scorso la nostra UP ha fatta una scelta, i cui 2 perni sono il piccolo gruppo e l’ascolto della Parola. Ho una speranza: che questa 1^ fase del cammino abbia ulteriormente convinto del grande valore della lettura e meditazione del Vangelo e del conseguente nutrimento spirituale che ne deriva. La parola dei santi ci conforta. Per diventare cristiani adulti occorre imparare l’intimità con le sacre scritture (S. Giovanni Crisostomo). Ogni giorno leggete e meditate la Parola di Dio, prendete come consiglieri Mosè, Isaia, Pietro, Paolo, Giovanni. Parlate con loro, meditate con loro tutto il giorno (S. Ambrogio). La lettura dei testi sacri produce l’assiduità, l’assiduità produce la familiarità, la familiarità produce e accresce la fede (S. Girolamo).
Potesse la nostra UP imitare la Chiesa antica, che fondava tutta la sua pastorale sulle sacre scritture! Ho un desiderio: che il nostro regolare ritrovo attorno alla Parola inneschi la voglia di un cammino anche personale e/o di coppia attorno ad essa. Il buon cristiano si ritaglia ogni giorno 10 minuti per una breve lectio sul Vangelo del giorno. Sono persuaso che a un cristiano, oggi, in questa nostra società pluralista, complessa e secolarizzata, sia praticamente impossibile perseverare nella fede senza che personalmente e frequentemente s’abbeveri alle sacre scritture. La lectio divina è quella pratica spirituale che allena a stare al cospetto di Dio e all’obbedienza a Lui che ci parla.
Alcune questioni
XIII Domenica - Tempo ordinario
Anno C
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l'ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio (...).
Santissimo corpo e sangue di Cristo
Anno C
In quel tempo (...) i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci(...) Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così(...). Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
La Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla condanna modi e contenuti delle dichiarazioni pronunciate dall’On. Vittorio Sgarbi il 7 giugno u.s. a Reggio Emilia, in occasione della chiusura della campagna elettorale. La Chiesa diocesana invita tutti al rispetto delle persone e all’utilizzo di un linguaggio appropriato nella manifestazione pubblica del proprio pensiero, a prescindere dalle idee che vengono espresse. Ciò è essenziale ai fini di un’autentica convivenza civile. Rispetto e decoro devono essere priorità di tutti coloro che hanno a cuore l’educazione dei giovani, così come di tutti coloro che prendono parte al dibattito politico. Le accuse rivolte al Santo Padre sono inaccettabili e non meritano di essere commentate. La Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, unita attorno al Vescovo Massimo Camisasca, esprime solidarietà al Vescovo Emerito Adriano Caprioli per le offese ricevute.
Vescovado, 11 giugno 2019
Santissima Trinità
Anno C
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».