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don Fernando
Omelie
16 Giugno 2025

Omelia del 15 giugno 2025

Omelia di Domenica 15 giugno 2025 - Santissima Trinità, Anno C

Se abbiamo ascoltato attentamente il Vangelo, ci saremo accorti che in esso sono menzionate tutte e tre le persone divine: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. La Chiesa ha scelto questo Vangelo, perché oggi in tutto il mondo cristiano si celebra la festa della Santissima Trinità. Trinità vuol dire che il nostro Dio è uno e trino insieme: è una comunione di persone, una famiglia di persone. Dio non è solo, non lo è mai stato.
Qualche giorno fa, parlando ai bambini del grest di questa domenica della Trinità, ho fatto loro degli esempi che voglio riferirvi.

> Il primo è stato quello di un trifoglio (...)
> Un secondo esempio è stato quello di tre fiammiferi accesi che stretti l’uno all’altro, che danno un’unica fiamma.
> Ma l’esempio più felice l’ho tratto dalla matematica. E’ un esempio non mio ma che ho sentito in un’omelia. Ho detto: “Bimbi, per capire com’è fatto Dio, non dovete ricorrere all'addizione ma alla moltiplicazione. E cioè, non dovete fare 1 + 1 + 1 che fa 3, ma 1 x 1 x 1 uno che fa sempre 1.” In Dio, non c'è una Persona che si aggiunge all'altra e poi all'altra ancora. In Dio ogni persona vive per l'altra. E son talmente una per l'altra da formare un’unica realtà. Per cui, quando Dio si muove, si muove sempre in tre. Tra poco più di un’ora, celebrerò a S. Ilario un matrimonio. Anche il matrimonio segue lo stesso criterio: due sposi son talmente uniti da essere “una sola carne”. Lo disse Gesù: "...sicché non sono più 2 ma una sola carne". Anche qui come nella Trinità va usata la moltiplicazione non l’addizione. Nel matrimonio, anziché dire 1 + 1 = 2 è meglio dire 1 x 1 = 1. Nel matrimonio la persona non s’aggiunge all' altra ma vive per l'altra, al punto da formare un'unica realtà. Il matrimonio non è “due IO che si fronteggiano”, ma un NOI. Fino al matrimonio c’erano due soggetti, col matrimonio sorge un nuovo soggetto, si chiama NOI.
> Proviamo allora ad applicare tutto questo a noi, o meglio alle nostre famiglie. Come in Dio, il Padre non è il Figlio e il Figlio non è lo Spirito Santo, ma vivono ugualmente un’unità formidabile, così nelle nostre case: ognuno ha il suo ruolo (il papà quello del papà, la mamma quello della mamma, i figli...) ma in questi distinti ruoli s’incontrano, sono uno per l’altro, così da formare un’unica famiglia. Quindi, nelle nostre case si fa fatica ad andare d’accordo? Nelle nostre case c’è poco dialogo? Nelle nostre case c’è spesso un clima teso? Nelle nostre case tutto procede freddamente, senza fervore? Ebbene, proprio perché tante volte le cose stanno così, è a nostra disposizione la forza unitiva che vige tra le persone della Trinità, tra il Padre , il Figlio e lo Spirito Santo.

Preghiamo così allora: Padre, Figlio e Spirito Santo, vi affidiamo tutte le aggregazioni umane (gruppi, amicizie, famiglie, comunità monastiche, associazioni, club...): mettete in esse la vostra unità, il vostro amore, il collante che vi tiene uniti. In questo modo, qui sulla terra arriveremo ad essere il riflesso della mirabile unità che vige tra voi.

 


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