Omelia di Domenica 22 ottobre 2023 - XXIX Domenica del Tempo Ordinario, Anno A
Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio; così si è conclusa la lettura del Vangelo. Il nome ‘Cesare’ indicava lo Stato, per cui il senso è: anche i credenti devono adempiere verso lo Stato i doveri di tutti i cittadini, compresi quelli meno gradevoli come il pagamento delle tasse. Uno Stato senza la collaborazione dei cittadini va poco lontano. Gesù però, aggiungendo ma anche a Dio date quel che è di Dio, voleva precisare: pagate pure la tassa all’imperatore, ma non sacrificategli la vita. Perché? Ma perché Dio e non lo Stato è al primo posto.
Soffermiamoci un poco sulle parole date a Dio quel che è di Dio. E’ un richiamo a dare a Dio lo spazio che merita. Qualche domanda: adempio i miei doveri verso Dio? Gli dò l’onore che merita? Se è vero che Gesù ha dato la vita per me, perché allora spesso gli riservo le briciole del mio tempo? C’è una parolina nella lingua italiana che ci aiuta a capire: è la parolina ‘almeno’.
- Almeno una volta la settimana (la festa) Dio sia celebrato (terzo comandamento).
- Almeno ogni mattina e sera rivolgiamoci a Lui.
- Almeno una volta al mese confessiamoci.
- Innanzi a chi ci chiede l’elemosina, almeno non trattiamolo male.
> La parolina almeno significa che davanti a Gesù, non dico che si debba arrivare al 10, ma almeno al 6, sì. Io ho sempre ritenuto che chi si limita a praticare i 10 comandamenti, fa il minimo ed è come se prendesse 6. Mi spiego, nessuno dei comandamenti dice prega, aiuta il prossimo, perdona. In essi c’è solo il minimo: almeno non ammazzare... non rubare... non tradire il coniuge... santifica la festa... rispetta tuo padre e tua madre, ecc... Ora, il punto è questo: per essere credenti veri bisogna partire da quel minimo che sono i 10 comandamenti per andare oltre. Chi con Dio s’attesta al minimo, ha un’idea di Dio da correggere, perché come puoi dare il minimo a chi ti dà tutto? Come puoi dare col contagocce a chi ti ama perdutamente? Come puoi dare col misurino a chi ha dato la vita per te? Insisto, se dai al Signore col misurino, hai una religiosità da 10 comandamenti e non sei ancora approdato alla giusta idea di Dio, che Gesù ha portato. Nel rapporto con Dio c’è minimo a cui non possiamo non attenerci e un oltre a cui dobbiamo tendere: solo così riusciamo a cogliere il bello della vita cristiana. Gesù con le parole date a Dio quel che è di Dio, vuol dirci: se da Dio avete ricevuto tanto, non potete ricambiarlo con i ritagli del vostro tempo. Se da Dio abbiamo ricevuto il respiro, la volontà, il gioire, l'amore, i talenti, le bellezze del creato, come si può corrispondergli dandogli le briciole del nostro tempo?!
Signore, facci a capire che con Te occorre andare oltre il minimo, perché è solo dandoci completamente a te, che cogliamo il tuo altissimo valore.