Omelia di Domenica 5 marzo 2023 - II Domenica di Quaresima, Anno A

A chi interessa essere felice? A tutti. Chi tra una preoccupazione e l’altra non cerca uno spazio in cui stare un po' bene? Tutti. Inizio così l’omelia perché fu proprio per questa ragione che un giorno Gesù invitò alcuni suoi apostoli ad andare con lui su un monte per una mezza giornata. Gli apostoli accolsero la proposta di Gesù e la vissero come un regalo, un regalo dal nome trasfigurazione, che il Vangelo ci ha appena raccontato. Per Gesù non è importante solo che si faccia del bene ma anche che si stia bene. Lo confesso: ogni volta che ascolto il Vangelo della trasfigurazione di Gesù è come se respirassi una boccata d’aria buona; ogni volta mi viene rafforzata la speranza. Perché?

Omelia di Domenica 26 febbraio 2023 - I Domenica di Quaresima, Anno A

Non di solo pane vive l’uomo; è una delle frasi di Gesù del Vangelo di oggi. Significa: mangiare bisogna, ma mangiare non è tutto; i beni materiali occorrono, ma non bastano a rendere felici. Riflettiamo un pò su queste parole.

Omelia di Domenica 19 febbraio 2023 - VII Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Avete inteso che fu detto: ‘Occhio per occhio e dente per dente’. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio. Son parole di Gesù appena udite dal Vangelo. Occhio per occhio e dente per dente era la legge del taglione. ‘Taglione’ deriva da ‘tale’ e indica una reazione tale/quale il male ricevuto. Badate che questa legge del taglione rappresentò un passo in avanti nella storia della civiltà giuridica, perché prescriveva di reagire al male ricevuto con un male proporzionato. Prima di questa legge, la vendetta non aveva limiti: se tu ad esempio mi ferivi con un coltello io potevo reagire uccidendoti.

Omelia di Domenica 12 febbraio 2023 - VI Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Per noi cristiani, ogni domenica è scuola di vita e ogni volta torniamo a casa più ricchi interiormente. Tante sono le parole di Gesù riportate nel Vangelo che abbiamo ascoltato: mi soffermo su un paio di esse.
1) Chi dice al proprio fratello stupido, sarà sottoposto a giudizio e chi gli dice pazzo, sarà destinato al fuoco della Geènna. Qui Gesù ci ricorda il peso delle parole. Certe parole non lasciano mai le cose come sono, perché o scuotono o allietano o feriscono. C’è chi, sentendosi dire ti lascio, va in depressione come chi, sentendosi dire ti amo, tocca il cielo con un dito. Per il Vangelo il tema parole/linguaggio è molto importante perché le parole che dici dicono chi sei, dicono le tue intenzioni malvagie o buone, rivelano qualcosa di te. E proprio per questo, dice Gesù, da esse può fin dipendere il tuo destino eterno. L’espressione fuoco della Geenna fa riferimento al ‘rischio-inferno’.

Omelia di Domenica 5 febbraio 2023 - V Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Questa mattina ci basta riflettere su una sola frase di Gesù, ascoltata nel Vangelo, per ricevere tanta luce e sapienza. La frase è voi siete il sale della terra. Mi son detto: se Gesù paragona noi cristiani a del sale, è perché ci vuole persone non insipide, bensì saporose, persone non inodore ma profumate di Vangelo. Gesù, col Vangelo di questa domenica, ci mette in guardia dal rischio di sprecare la nostra vita. Dunque, il Signore, nel definire il cristiano ricorre ad un ingrediente di cucina, il sale. Mi viene in mente quando entriamo in cucina verso l’ora di pranzo: non respiriamo un buon profumino? Bè, se applichiamo questa domanda a noi, vien da dire: cosa vuol dire avere addosso il profumo del Vangelo?  Due storielle ci aiutano a capire.