Omelia di Domenica 11 luglio 2021 - XV Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Gesù chiamò a sé i 12 e prese a mandarli 2 a 2. Così è iniziata la lettura del Vangelo. Se Gesù era venuto nel mondo per annunciare il Vangelo, fino a quel momento lo aveva fatto lui, ora toccava agli apostoli, i quali per la 1^ volta, si trovarono a predicare il Vangelo. Proviamo un attimo a metterci nei loro panni. Non erano mai stati missionari, non avevano mai predicato, tra l’altro non è da escludere che fossero analfabeti. E poi, andare di casa in casa ad annunciare una novità così enorme come l’inizio di una nuova era religiosa, davvero era una cosa grossa. Si saran chiesti: chi mi ascolta mi darà del matto? Saprò parlare? Saprò essere convincente? Io non sono mica Gesù, non ho la sua autorevolezza, il suo sapere, la sua scioltezza. E se verremo rifiutati? Oppure se mi rivolgeranno domande a cui io non saprò rispondere? Insomma, c’era negli apostoli, essendo la loro 1^ esperienza di annuncio, un comprensibile sentimento di trepidazione. Il Vangelo di domenica prossima ci racconterà come si concluse questa spedizione missionaria.

Omelia di Domenica 4 luglio 2021 - XIV Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Fratelli, affinché io non monti in superbia, è stata messa nella mia carne una spina. Ha catturato la mia attenzione questa frase di S. Paolo contenuta nella 2^ lettura. Non sappiamo cosa fosse esattamente per l’apostolo questa spina nella carne, ma cos’è per noi lo sappiamo. E mi spiego. Tutto deve partire dalla parole affinché io non monti in superbia. E cioè: se ciascuno vuole combattere il suo orgoglio - e tutti siamo pieni, troppo pieni di noi stessi - sappia che occorre partire da quella spina nella carne che è in tutti. Qualche esempio.

Omelia di Domenica 27 giugno 2021 - XIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Vorrei intitolare così quest’ultima domenica di giugno: il trionfo della vita. Perché? Perché il Vangelo ci ha riferito che a 2 donne, una morta e una ammalata, una adulta e una bambina, Gesù diede, alla 1^ la vita e alla 2^ la guarigione. Dunque, è davanti a noi questa mattina un Gesù amante della vita, un Gesù sorgente di vita, un Gesù al servizio della vita, specie la vita malata e scartata. Pure nella 1^ lettura abbiamo letto che Dio è Colui che ha creato tutte le cose perché vivano. Bè, io credo che un modo tra i più necessari di servire la vita, specie la vita sofferente, sia la vicinanza.

Omelia di Domenica 20 giugno 2021 - XII Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Messa prefestiva
Mi ha colpito nel Vangelo lo scambio di battute tra Gesù e gli apostoli. Svegliarono Gesù e gli dissero: ‘Maestro, non t’importa che siamo moriamo?’ Si destò, minacciò il vento e disse al mare: ‘Taci, càlmati!’ Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: ‘Perché avete paura? Non avete ancora fede?’ Vien da dire: Ma Gesù, stavate affondando tutti, perché ti ha così sorpreso lo spavento degli apostoli? Credo che la risposta sia questa.

Omelia di Domenica 13 giugno 2021 - XI Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

La mia omelia questa mattina prende le mosse dalla 1^ lettura, dove troviamo in bocca a Dio queste parole: un ramoscello io prenderò dalla cima del cedro, dalle punte dei suoi rami lo coglierò e lo pianterò sopra un monte alto, imponente; lo pianterò sul monte alto d’Israele. Metterà rami e farà frutti e diventerà un cedro magnifico. Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno, ogni volatile all’ombra dei suoi rami riposerà.

Omelia di Domenica 6 giugno 2021 - Santissimo Corpo e Sangue di Cristo

6 giugno, domenica dell’Eucarestia, un tempo detta del Corpus Domini (Corpo del Signore). Nel versetto che precede il Vangelo abbiamo ascoltato queste parole di Gesù: Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, se uno mangia di questo pane vivrà in eterno. Mi concentro sulle 2 parole pane e mangiare.
1) Pane. Probabilmente Gesù nel pensare a come rimanere presente nel mondo dopo la sua ascensione al Cielo partì da una constatazione semplice: tutti a questo mondo hanno fame… di cibo, certo, ma anche di salute, stima, amicizia, amore. Ora, se è vero che se non si mangia, si muore, è pure vero che se non teniamo nutrita la parte più profonda e più vera di noi, muore la vita interiore. La vita fisica non muore, la vita interiore sì.

Intervento di don Fernando

Lo abbiamo appena sentito nella lettura: 50 giorni dopo la Pasqua, su Maria e gli apostoli riuniti, scese lo Spirito Santo riempendoli di coraggio. Quell’effusione li trasformò. E dato che il racconto sottolinea che erano diversissimi tra loro gli ascoltatori degli apostoli (Parti, Medi, Elamìti, Romani..), l’insegnamento è chiaro: il messaggio cristiano è nato con una destinazione universale, è nato per venire compreso da tutti i popoli, culture e razze. Il cristianesimo ha un DNA che lo rende capace di saldarsi con le più diverse culture ed epoche storiche. Il cristianesimo contiene una luce e un’ispirazione che tende a fare breccia in ogni tradizione culturale. Senza annullarle, ma perfezionandole.

Omelia di Domenica 23 maggio 2021 - Domenica di Pentecoste

Pentecoste, festa dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo lo abbiamo tutti, preti e non, fin dal Battesimo. Tutti i battezzati, in forza appunto dello SS, sono abilitati e in grado di trasmettere tutto ciò che riguarda Dio. Ieri mattina ero a Reggio ad ascoltare la testimonianza di una suora. Ci riferiva che qualche giorno fa nella sua chiesa di Roma è entrato un uomo che chiese: ho domande su Dio da fare, a chi posso rivolgermi? Le 2 donne delle pulizie presenti, gli dissero. Si rivolga al parroco. Bene, cerchiamo allora di capire un po’ meglio cosa significhi essere battezzati e parlare e agire mossi dallo Spirito Santo.