Omelia di Domenica 2 ottobre 2022 - XXVII Domenica del Tempo Ordinario, Anno C

Il Vangelo di questa domenica si apre con un breve dialogo tra Gesù e gli apostoli sul tema della fede. Signore, accresci in noi la fede, gli dicono. E lui:  Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: ‘Sràdicati e vai a piantarti nel mare’ ed esso vi obbedirebbe. Notate, mentre gli apostoli chiedono un aumento della propria fede, la risposta di Gesù sposta l’accento dalla quantità alla qualità. Per lui basta una fede piccola quanto un granello di senape perché si riesca a fare grandi cose. Per lui il punto vero non è un aumento della fede, ma che essa possa essere viva e convinta, pur se piccola.

Dopo l’edizione particolare dello scorso anno, in occasione del ventennale, ritorna la 6 ore di pallavolo nel suo formato “classico”. Domenica 2 ottobre a partire dalle 14,30 prende il via il torneo che quest’anno vede la partecipazione di una cinquantina di iscritti suddivisi in 6 squadre animate (come sempre ci auguriamo) in modo particolare dalla voglia di divertirsi!! Fase finale prevista a partire dalle 17,30 in modo da concludere le sfide intorno alle 19 per poi terminare con un piccolo aperitivo aperto a tutti.
Queste le squadre e gli orari delle partite, raccomandiamo a tutti i partecipanti la puntualità soprattutto per quanto riguarda le prime partite. Buona 6 ore a tutti!!

 

 

Omelia di Domenica 25 settembre 2022 - XXVI Domenica del Tempo Ordinario, Anno C

L’altra sera ero con un gruppo di persone a leggere e meditare il vangelo di questa domenica. Letto il brano, un fiume di domande mi son state rivolte. Perché quest’uomo ricco è andato all’inferno? E’ forse una colpa essere ricchi?  Se andò all’Inferno, in cosa consistette il suo peccato? Solo perché amava banchettare? Solo perché amava il lusso? Uno ha chiesto: ma da quando in qua godersi la vita fa meritare l’Inferno! Ho risposto: il peccato di questo uomo ricco non furono i piaceri a cui si concedeva, ma la sua indifferenza, la sua insensibilità e il suo non essersi mai voluto accorgere che un mendicante era lì tutti giorni sotto casa sua.

Omelia di Domenica 18 settembre 2022 - XXV Domenica del Tempo Ordinario, Anno C

Lo ammetto: questa domenica ci presenta una pagina di Vangelo non facile. Eppure ha un messaggio interessante che riassumo così: anche da un amministratore disonesto si può imparare. Pensate, se mai tutti noi fossimo dei poco di buono, agli occhi di Dio, ugualmente, avremmo qualcosa di bello da offrire. Una frase-chiave della parabola è questa: Il padrone lodò quell' amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. Qui Gesù non fa l’elogio della disonestà, ma dell’abilità. Come a dire: cari amici, fate vostra non la disonestà ma la scaltrezza di questo amministratore. Cosa dunque c’insegna la parabola?

Omelia di Domenica 11 settembre 2022 - XXIV Domenica del Tempo Ordinario, Anno C

Un pastore che sfida il deserto alla ricerca di una pecora smarrita, una donna che non si dà pace e che per ore e ore spazza la casa alla ricerca di una moneta perduta, un papà che abbraccia il figlio tornato a casa dopo che se ne era andato in malo modo. Sono i tre racconti che ci offre il Vangelo di questa domenica. Tutti e tre mirano a trasmettere quest’idea di Dio: noi crediamo in un Dio che ci ama perdutamente e che perde la testa anche per uno solo che dovesse smarrirsi. Anche la sola notizia che un essere umano si trovi sbandato o in brutti giri o nella solitudine più nera è sufficiente a mettere Dio in azione. Vengono in mente la parole di don Milani: Quando avrai perso la testa, come l’ho persa io, dietro poche decine di creature, troverai Dio come un premio.

Omelia di Domenica 4 settembre 2022 - XXIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno C

Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Parole esigenti, forti, che abbiamo appena sentito dal Vangelo e che vorremmo fin contestare se non fosse stato Gesù a pronunciarle. Ci paiono parole che declassano la famiglia. E invece non è così. Sono parole che non vanno intese nel senso che i figli o il coniuge hanno poco valore, ma che questo valore ce l’hanno a partire da Gesù. Gesù in questa prima domenica di settembre ci dice: Una cosa tra le più belle è la vita familiare. Bè, sappiate che questa, come ogni altra cosa buona, non va avanti da sé, automaticamente, ma ha bisogno di una sorgente che la tenga viva, purificata e duratura.

Omelia di Domenica 28 agosto 2022 - XXII Domenica del Tempo Ordinario, Anno C

Se avete fatto caso, nel Vangelo che abbiamo ascoltato tutto ruota attorno ad un banchetto. Gesù amava parlare di Dio e della vita prendendo a immagine lo stare a tavola. Io questa mattina mi soffermo sulla 2^ delle 2 parabole ascoltate. Quando offri una cena non invitare né amici, né fratelli, né parenti, né vicini ricchi, bensì poveri, storpi, zoppi, ciechi. Traduco così, per noi, queste parole di Gesù: “Osserva le tue relazioni, non puoi sempre preferire parenti e amici, ma anche coloro a cui nessuno pensa. Abìtuati a mettere gli occhi anche su chi nessuno accoglie. Se stai organizzando una festa e stai riflettendo su chi invitare, pensa a chi mai nessuno invita. Se c’è, invitalo.”

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