Abbiamo fatto un sacrificio: oggi, primo giorno di Quaresima, voi ed io senza Messa. Ma non è vero del tutto: abbiamo fatto la santa Comunione. E cosa vuol dire? La nostra unione personale, intima con Cristo, con il suo corpo e la sua divinità. Ma Cristo è presente nell'Eucaristia perché ha celebrato Messa. L'Eucaristia è il frutto della Messa. Non c'è ostia santa, consacrata senza Messa! Fare, allora, la Santa Comunione soltanto perché manca il prete che celebra, non è assenza totale della Messa. Fai dopo quello che non hai potuto fare prima: ti offri con Cristo a Dio Padre, lo adori, lo ringrazi e, per suo amore, ti doni ai fratelli. Non è questa la Messa? E' la vera comunione con il corpo di Cristo.


Il parroco, Don Lao Fontana saluta e augura a tutti un Ferragosto sereno e anche di riposo, per il corpo e anche per lo spirito. E' la festa della Madonna Assunta in Cielo. Maria Santissima porti a tutti in specie ai malati, agli anziani e alle famiglie più in difficoltà ricchezza di salute, di conforto e di speranza nella provvidenza e nell'amore misericordioso di Dio. Un abbraccio e una benedizione particolarmente affettuosi.



La nostra Pasqua non è solo una festa, ma è Cristo stesso.

Pasqua significa “passaggio” ed è Cristo che “ci trasse dalla schiavitù alla libertà, dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita, dalla tirannia al regno eterno e ha fatto di noi un sacerdozio nuovo e un popolo eletto”.

E’ importante, tuttavia, rendersi conto che questa molteplicità di passaggi, più che un frutto dell’opera compiuta da Cristo, è una realtà che trova la sua consistenza in Cristo stesso: è lui la nostra libertà, la nostra luce, la nostra vita ecc.

Non si tratta, quindi, soltanto di accettare degli ideali nuovi, ma di accettare una persona; celebrare la Pasqua significa fare “comunione” con lui, andare d’accordo con lui, essere uomini nuovi sulla sua misura. Chi accetta un ideale può anche pensare, dopo un certo tempo, di averlo realizzato; chi accetta una persona – e nel nostro caso è addirittura Cristo – non ha mai finito di accettarla pienamente.



Siamo alla vigilia della S. Pasqua, il centro e il cuore vivo di tutto l’anno liturgico.

Pasqua è il passaggio di Cristo dalla morte alla vita, dalla croce alla gloria eterna. E con lui è il nostro passaggio dalla condizione di schiavi del demonio e della morte alla straordinaria dignità di figli ed eredi di Dio, da lui amati più di se stesso.

E’ la celebrazione dell’infinito amore di Dio, che non si è lasciato vincere dalla malizia dei nostri peccati e ha preso l’iniziativa di salvarci. 

La settimana Santa ricorda e celebra al vivo, con efficacia, tutto questo, per la nostra salvezza.

Pubblichiamo l'editoriale di Don Lao presente sul secondo numero del giornale parrocchiale "Ciàc'ri in Cesa", disponibile da oggi in Chiesa in forma cartacea e presto scaricabile dal sito in formato PDF.

Il desiderio innato dell’uomo è di andare oltre se stesso per entrare in rapporto con gli altri.

Quando ci apriamo agli altri con relazioni sincere e significative, noi portiamo a compimento i nostri bisogni più profondi e diventiamo pienamente umani.

Viviamo oggi nella società dell’informazione, delle comunicazioni e le nuove tecnologie hanno una straordinaria capacità di favorire il contatto con le  persone. Hanno, al contempo, anche la responsabilità circa la qualità dei contenuti che essi mettono in circolazione per promuovere una cultura del rispetto del dialogo e dell’amicizia. E così le nuove tecnologie, se usate con retta coscienza, sono un servizio prezioso al bene dei singoli e della società.

Per tutto questo saluto con tanto gioia e con gli auguri più sinceri l’uscita di un “Giornale” per iniziativa di un gruppo di nostri giovani dell’oratorio aiutati dai loro educatori. Esso raccoglie la ricca eredità de “La Gasèta dal Sport” e vuole così continuare  a fare notizia dell’attività sportiva dei nostri atleti. Ma, insieme, vuole anche fornire notizie, fatti del nostro paese, del nostro oratorio parrocchiale e proporre iniziative di formazione, dialogo, cultura e catechesi della nostra Parrocchia di Santa Margherita.

E andiamo anche “in rete” perché questi nostri amici aprono e tengono aperto e aggiornato il sito della Parrocchia. Una novità anche questa. È necessario infatti, anche oggi, ottenere una presenza normale del fatto religioso nella nostra società e anche nei nostri rapporti, convinti dell’importanza proprio dell’informazione  religiosa. Dio non può essere escluso dal nostro orizzonte di vita.

Voglia Dio ricompensare questi fratelli e sorelle, sostenerli nel loro entusiasmo e  nelle loro fatica e “mettere in rete” tutta la nostra comunità di Calerno. E anche oltre!

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