Omelia di Domenica 14 aprile 2024 - III Domenica di Pasqua, Anno B

I due discepoli di Emmaus raccontarono come avevano riconosciuto Gesù nello spezzare il pane. Inizia così il Vangelo di questa domenica. Oggi non più, ma ai tempi della Bibbia, spezzare il pane era un’espressione tipica, era il modo con cui veniva definita la Messa. E infatti in ogni Messa avvengono due cose: appena prima della Comunione il sacerdote spezza l’ostia e, poco prima, riprende il gesto di Gesù dell’ultima cena dicendo prese il pane e lo spezzò. Quel pane spezzato era Lui, Gesù. Lui che non spezzò mai nessuno, spezzò sé stesso. Entriamo allora nel significato di quest’espressione: Gesù pane spezzato.

Omelia di Domenica 7 aprile 2024 - II Domenica di Pasqua, Anno B

Una cosa che può colpire del vangelo di questa domenica è il mostrare da parte di Gesù, appena risorto, le sue piaghe. Perché questa esibizione? Era così necessaria? Pensate: sul corpo di Gesù risorto non si cancellarono le ferite del venerdì santo, le piaghe restarono. Il perché credo che sia questo: le piaghe sul suo corpo erano la dimostrazione, la prova che Egli ci amò sul serio e non solo a parole. Mostrando il suo corpo che si manteneva piagato, Gesù voleva dire: Il perdurare nel mio corpo delle ferite alle mani e ai piedi è il segno che non finisce per me il tempo di amarvi. Il mio amore per voi continua. Dunque, quelle ferite rimaste erano il segno di un amore incancellabile. Vi faccio tre esempi di amore corporeo.

Giovedì Santo

La mia omelia prende le mosse dal fatto che Gesù passò l’ultima sera della sua vita terrena coi suoi amici. Lui stesso lo ricorderà durante la serata: Voi siete i miei amici. Mi son chiesto: che tipo di legame fu l’amicizia di Gesù coi suoi apostoli? Credetemi, vale la pena riflettere su questa cosa.
- Prima cosa: la sua fu un’amicizia non escludente, non elitaria, non selettiva. I suoi apostoli non erano per nulla la crème della Palestina. E quella sera, a tavola con Lui, c’erano proprio tutti. Cera Giuda il traditore, c’era Pietro che credeva di amarlo fino alla morte e che invece, poche ore dopo lo avrebbe rinnegato tre volte. Ora, se tutti noi questa sera ci proponiamo di accogliere l’amicizia che ci offre Gesù, pure noi diverremo amici di tutti quelli che Gesù considerava e considera suoi amici: dotati e meno dotati, i poveri, i poco amabili, chi ci ha fatto del male, chi la pensa all’opposto di noi.

Omelia di Domenica 10 marzo 2024 - IV Domenica di Quaresima, Anno B

Nel Vangelo di questa domenica c’è come una perla incastonata. Eccola: Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio. Per un padre dare il proprio figlio è dare il meglio che ha, per un genitore non c’è niente che eguagli il valore di un figlio. La prova dell’amore smisurato di Dio sta nel fatto che ha regalato al mondo il meglio che aveva, di più non poteva dare: il suo unico figlio. Nella frase Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio sono centrali i due verbi amare e dare: ha tanto amato da dare...

Omelia di Domenica 3 marzo 2024 - III Domenica di Quaresima, Anno B

Una delle prime cose che un catechista insegna ai bambini sono i Dieci Comandamenti. Sono riportati nella prima lettura della Messa, anche se in un contesto molto più ampio dei Dieci Comandamenti così come sono riportati nel catechismo. Provo a dire qualcosa su alcuni di essi.

Non avrai altri dei di fronte a me
E’ un comandamento che ci fa chiedere: chi è il mio vero Dio? Dio, io o qualcos’altro? Chi è che dirige la mia vita? Chi fa da padrone nella mia vita? Non sarà che accanto a Dio, ho altri idoletti che catturano di più la mia attenzione? Per caso, considero Dio ciò che Dio non è o ciò che è meno di Dio?

Omelia di Domenica 25 febbraio 2024 - II Domenica di Quaresima, Anno B

Gesù un giorno, ce lo ha riferito il Vangelo, chiese a tre dei suoi amici - Pietro, Giacomo e Giovanni - di accompagnarlo su un monte. E lassù cosa avvenne? Che si trasfigurò davanti a loro. Cosa fu questa trasfigurazione? Fu un’intensa esperienza spirituale, durante la quale i tre apostoli, come in visione, ebbero davanti il Signore nella sua divinità, nella sua gloria celeste. La trasfigurazione fu un regalo di Gesù ai suoi amici, fu un pezzetto di Paradiso, che fece gustar loro in anticipo. Domanda: cos’ha da dire a noi un episodio del genere?

Omelia di Domenica 18 febbraio 2024 - I Domenica di Quaresima, Anno B

L’apertura del Vangelo è stata questa: lo Spirito Santo sospinse Gesù nel deserto dove rimase 40 giorni. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Vorrei tentare un’attualizzazione di queste parole. Ho in mente due considerazioni.
> Parto dalla prima parte della frase: stava con le bestie selvatiche e gli angeli.

Omelia di Domenica 11 febbraio 2024 - VI Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

Nel Vangelo di questa domenica troviamo Gesù in compagnia di un uomo malato di lebbra. A quei tempi c’era una mentalità spietata: la lebbra era una malattia che escludeva, per questo era temutissima, come oggi è l’alzheimer, la depressione, il tumore. Nell’antichità il lebbroso era uno scomunicato, una sorta di cadavere ambulante. A certe malattie erano collegati incubi, paure, fantasmi. D’altronde, anche noi, oggi, sani al momento, viviamo nella paura che ci venga detto: Anche tu hai quel certo male! E ci rassereniamo solo se viene aggiunto: non preoccuparti, è benigno.

Omelia di Domenica 4 febbraio 2024 - V Domenica del Tempo Ordinario, Anno B

“La suocera di Pietro era a letto con la febbre. Gesù le si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano.” E’ un passaggio del Vangelo che abbiamo appena ascoltato. Tre verbi si susseguono: s’avvicinò, la alzò da letto, le tese la mano. Tre gesti che dicono la delicatezza con cui Gesù s’intratteneva con chi non stava bene. In un’altra pagina del Vangelo, Gesù dice: chi avrà offerto anche solo un bicchiere d'acqua fresca non perderà la ricompensa. Sto sottolineando queste cose perché il Vangelo di questa domenica vuole ricordarci che la vita non è fatta solo di massimi sistemi. La vita è anche il susseguirsi di cose molto più piccole, normali e ordinarie, quelle ad esempio che fece Gesù con la suocera di Pietro (s’avvicinò, la alzò da letto, le tese la mano).

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.