Omelia di Domenica 4 dicembre 2022 - II Domenica di Avvento; Anno A

Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino! Sono parole di Giovanni Battista, appena sentite nel Vangelo. E’ interessante la ragione di questo invito: perché il regno dei cieli è vicino. ‘Vicino’ è la parola chiave. Giovanni Battista voleva in fondo dire: se uno come Dio s’avvicina a te, come fai a non convertirti a Lui?! Charles de Foucauld, che il Papa ha fatto santo 2 anni fa, disse: Da quando ho conosciuto Dio, non son più riuscito a fare a meno di Lui. Un altro esempio: se hai vicino a te una persona accogliente e dalle buone maniere, non sei mosso pure tu a essere così!? Voglio dire, la vicinanza contagia: nel male come fa la mela marcia con le altre mele, nel bene come fanno i santi, attrazione per tutti. Convertirsi al bene, prima di essere un precetto, è il frutto di una vicinanza. Regno dei Cieli vicino è un modo per dire ‘Dio ti è vicino’.

Omelia di Domenica 27 novembre 2022 - I Domenica di Avvento; Anno A

Prende il via oggi un tempo nuovo, l’Avvento, che andrà fino a Natale. Lo notate dal colore degli abiti liturgici, dalla corona d’Avvento che è sull’altare e dai testi della liturgia. Il Vangelo ci ha appena parlato di due atteggiamenti da vivere in questo tempo, e non solo: l’attenzione e la vigilanza. Due atteggiamenti il cui contrario sono la fretta, la superficialità e la distrazione, quella distrazione che regnava, ci ha detto il Vangelo, anche ai tempi di Noè. Nei giorni di Noè che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino al giorno in cui, non accorgendosi di nulla, venne il diluvio che travolse tutti. Ecco le parole che ci riguardano: e non si accorsero di nulla. Mi chiedo: non è così anche di noi?

Omelia di Domenica 20 novembre 2022 - XXXIV Domenica del Tempo Ordinario; Cristo Re, Anno C

Il Vangelo di questa domenica ci pone innanzi una scena per nulla gradevole: siamo sul monte Calvario dove ci sono tre croci, a cui sono appesi Gesù e due malfattori. Gesù chiuse così la sua esistenza terrena. Due sere fa meditavo questa pagina di Vangelo con un gruppetto di persone e si diceva: l’ultimo atto di Gesù prima di morire fu un gesto di perdono; l’ultima compagnia di Gesù prima di morire fu quella di due delinquenti; l’ultima parola di Gesù prima di morire fu una dichiarazione che vorremmo sentirci rivolgere tutti (Oggi stesso sarai con me in Paradiso). Dunque, Gesù morì perdonando, Gesù morì regalando il Paradiso a un malfattore, Gesù morì in compagnia di due peccatori. Pensate, dopo la morte di Gesù, il primo santo fu un delinquente… pentito. Dico una battuta: quel ladro in croce fu ladro fino all’ultimo: riuscì a rubare fin il Paradiso.

 

Sabato 26 novembre sarà la giornata nazionale della Colletta Alimentare, organizzata ogni anno dal Banco Alimentare.

I prodotti che saranno raccolti nei supermercati aderenti all’iniziativa verranno distribuiti successivamente alle associazioni che prestano servizio, tra cui la nostra Caritas di S. Ilario e Calerno. Il notevole aumento dei prezzi di questi ultimi mesi sta aggravando ulteriormente la difficile situazione di tante famiglie del nostro territorio, già fortemente provate dagli effetti della pandemia e della Guerra in Ucraina. È quindi un'occasione di rifornimento molto importante.

L'attività è molto semplice: bisogna informare le persone dell'iniziativa all'ingresso dei supermercati, consegnando volantini e shopper, raccogliere gli alimenti all'uscita e suddividerli negli scatoloni.

Chi fosse disponibile per il servizio nei supermercati di S. Ilario e Calerno può contattarci entro e non oltre venerdì 18.

È possibile indicare la fascia oraria che risulta più comoda e per quante ore si è disponibili (solitamente c’è più bisogno alla mattina e all’ora di pranzo, per il pomeriggio contiamo sui giovani). Ovviamente potete spargere la voce ad amici e parenti, più siamo meglio è. A coloro che parteciperanno verranno inviate successivamente tutti le informazioni.

Contiamo sul vostro aiuto, grazie in anticipo!

Caritas Madre Teresa – S. Ilario e Calerno

 

Omelia di Domenica 13 novembre 2022 - XXXIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno C

Suppongo che in tanti siate rimasti colpiti dalle immagini quasi da paura del Vangelo che abbiamo ascoltato. Cos’era successo? Che Gesù, trovandosi a parlare della fine del mondo, utilizzò le categorie apocalittiche del tempo, le quali se da una parte non vanno prese alla lettera, dall’altra il messaggio forte in esse contenuto, va colto. Su una frase in particolare concentro la mia riflessione: nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. E cioè: ciascun essere umano è talmente prezioso, che fin ogni suo capello è importante.

Omelia di Domenica 6 novembre 2022 - XXXII Domenica del Tempo Ordinario, Anno C

Anche ai tempi di Gesù ci si interrogava su cosa c’era dopo la morte, se il niente o un’altra vita. E anche allora le opinioni differivano. I sadducei ad esempio erano un partito religioso che negava che ci fosse un’altra vita dopo la morte. Gesù non la pensava così. E un giorno si trovarono a discutere proprio di questo argomento. Il Vangelo di questa domenica riporta uno stralcio di quella conversazione. Venne sottoposto a Gesù un caso abbastanza inverosimile, la storia di una donna che rimase vedova sette volte perché ogni volta che moriva il marito se ne trovava un altro, che a sua volta moriva. Un caso quasi ridicolo col quale questi sadducei volevano ridicolizzare proprio ciò in cui credeva Gesù, il passaggio dei morti alla vita eterna. La domanda a Gesù fu questa: se questo Paradiso c’è, questa donna in Paradiso di chi sarà moglie, visto che ha avuti ben sette mariti? La risposta di Gesù l’abbiamo sentita, della risposta sua sottolineo una cosa.
Le persone in Paradiso saranno come angeli dice Gesù. Che vuol dire: se andremo in Paradiso, il corpo che avremo non sarà più quello fisico che abbiamo adesso, ma sarà un corpo glorioso, celeste, simile a quello degli angeli. E però pur essendo incorporei, non saremo impersonali, ognuno conserverà la sua personalità. Rimarremo noi, ciascuno nella sua individualità. Saremo come Gesù subito dopo essere risorto, quando appariva agli apostoli passando per le porte chiuse.
Bene, come lui anche noi, una volta in Cielo, la nostra umanità e identità non verrà cancellata.
Concludo con una bella citazione di M. Blondel, che ebbe a dire su questo argomento: Uno dei miei pensieri più cari è che noi ritroveremo nell’eternità tutto quello che abbiamo ammirato, amato e scarificato in questo mondo.

 

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