Omelia di Domenica 29 giugno 2025 - Solennità dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, Anno C
Pietro e Paolo, due santi meravigliosi, pur diversissimi l’uno dall’altro. Tra poco la liturgia ci dirà: “Tu hai voluto unire in gioiosa fraternità i due santi apostoli: Pietro, il pescatore di Galilea, che costituì la prima comunità con i giusti di Israele; Paolo, il maestro e dottore, che annunziò la salvezza a tutte le genti.” Chi conosce le sacre scritture sa però che tra i due c’erano altre differenze.
* Pietro era un pescatore, senza cultura, iniziato fin da ragazzo alle fatiche del guadagnarsi il pane. Paolo invece frequentò i migliori maestri di Gerusalemme ed era di famiglia così ragguardevole, che poté godere, pur ebreo, della cittadinanza romana.
* Pietro era un entusiasta, un generoso, ma anche un volubile e un insicuro. La notte dell’arresto di Gesù bastarono le provocazioni di una serva a mandarlo nel panico. Paolo invece era un tenace e, sia da persecutore dei cristiani che da apostolo militante, il suo era sempre un fare deciso e determinato.
* Pietro era un semplice con tutte le qualità dei semplici, Paolo era un intellettuale con tutti i difetti degli intellettuali.
* Pietro era sensibile al variare degli umori e delle circostanze, facile agli abbattimenti e alle esaltazioni. Paolo invece era tutto d’un pezzo, non conosceva stanchezze o cedimenti, le difficoltà lo spronavano e i contrasti lo motivavano ulteriormente.
> Bene, stando così le cose, non sarebbe stato più adatto un Paolo anziché un Pietro a guidare la Chiesa? Per Gesù, no. Paolo era più istruito ma il capo della Chiesa fu Pietro. Paolo aveva più capacità dialettica e però le chiavi del Regno furono date a Pietro. Paolo era interiormente più solido, intellettualmente più vivace ma a fondamento della Chiesa fu messo Pietro. Qui sta il mistero di Pietro: un uomo poco affidabile viene scelto come stella polare della cristianità. Un insicuro divenne la sicurezza di tutti. A Pietro che la notte dell’arresto di Gesù aveva una fifa da 90, Gesù arrivò a dire: “Tu sei la roccia!” A Pietro che come la pecorella della parabola si smarrì più volte, Gesù arrivò a dire: “Pasci le mie pecorelle.” A Pietro che in più circostanze tentennò nella fede, Gesù arriverà a dire: “Conferma nella fede i tuoi fratelli.” Questi sono gli scherzetti del Signore, o meglio i miracoli del Signore.
Preghiamo così allora:
Gesù, grazie! Se hai messo a capo della Chiesa uno come Pietro, capiamo meglio perché
hai potuto scegliere anche ciascuno di noi come tuoi testimoni. Grazie della fiducia e aiutaci a meritarla.