Omelia di Domenica 22 giugno 2025 - Solennità del Corpus Domini, Anno C
C’era un ragazzo, ebreo (avrà avuto dodici anni), pieno di interessi e curiosità. Era da mesi che in casa, e fuori, sentiva parlare di un certo Gesù di Nazareth. Ne sentiva parlare come di un uomo speciale, fascinoso, che nel parlare, incantava. Bè, un bel giorno venne a sapere che questo Gesù era nei paraggi e lui allora non volle assolutamente perdersi quest’occasione. Disse tra sé e sé: “Lo voglio vedere!” Anche per poter dire agli amici: “Io l’ho visto!”.
Essendo un ragazzo organizzato e previdente, e sapendo che Gesù era, sì, nei paraggi ma non proprio dietro l’angolo (come da qui a Calerno), ottenne il permesso dalla mamma e si fece pure dare un po' di merenda. Partì e in poco tempo arrivò dove era Gesù: c’era già tantissima gente, si fece spazio tra le persone e riuscì addirittura ad arrivare in prima fila, a pochi metri da Gesù: era contento ma anche trepidante. Mentre ascoltava, diceva tra sé e sé: “Ma com’è bravo!” Quando Gesù ebbe finito di parlare, il ragazzo, essendo lì vicino, colse questa frase sulla bocca di uno degli amici di Gesù: “Gesù, manda a casa tutta sta gente, dovrà pur rientrare e mangiare, qui non c’è nulla, siamo in una zona deserta.” Sentendo così, il ragazzo tirò per il vestito l’apostolo che parlò in quel modo per dirgli che lui un po' di cibo l’aveva. Quello vide cosa aveva: cinque pani e due pesci, ma lì c’erano migliaia di persone da sfamare. La cosa comunque fu riferita a Gesù. Ed ecco la sorpresa: Gesù disse che quei cinque pani e due pesci gli andavano benissimo e chiese che gli fossero portati. E cosa accadde? Che dopo aver benedetto quel po' di cibo, iniziò la distribuzione e... ce ne fu per tutti. Anzi, ne avanzò pure.
Ecco, questo, con mie parole, è il Vangelo di questa domenica, un Vangelo che ci mette innanzi una caratteristica di Dio: la capacità di trasformare il poco in molto, il quasi niente in tutto. Sono innumerevoli gli esempi che attestano questa capacità di Dio. Me ne basta citare due.
- Nel 3° sec. d.C., in Egitto, colui che poi diventò S. Antonio abate, passando per caso da una chiesetta e sentendo le parole del Vangelo “Và, lascia tutto e poi vieni e seguimi”, rimase come folgorato. Uscì di chiesa e subito seguì alla lettera quelle parole e divenne quel santo straordinario che sappiamo. Aveva vent’anni. Pensate, da un semplice ascolto di una frase di Gesù è scaturita una vita interamente dedicata al bene.
- Secondo esempio. Qualche anno fa, durante una serata di condivisione in una parrocchia di Reggio, un giovane chiese: “Se io volessi cambiare questa mia vita che non mi accontenta per niente, cosa dovrei fare?” Il prete presente sentite cosa disse: “Ti rispondo dicendoti quel che è accaduto a me. Avevo appena vent’anni, visitai un reparto oncologico per bambini. Uscendo ho pianto. Quel giorno decisi di fare il prete.” Anche qui, da una visita di dieci minuti in un reparto di oncologia per bambini ne è scaturita una vita interamente dedicata a Dio e al bene.
> Qual è allora il messaggio del Vangelo di questa domenica? Questo. Hai poche qualità? Hai poca salute? Hai poche opportunità? Hai poca fede? Bene, anche i pesci e i pani erano pochi (cinque e due), ma una volta finiti nelle mani di Gesù, han dato risultati incredibili. Gesù ci chiede di fare lo stesso: dargli quel poco che siamo e abbiamo. Lui farà il resto. Lui saprà fare il miracolo.
Signore, il grazie di coloro che tu quel giorno sfamasti con appena cinque pani e due pesci, è anche il nostro grazie per tutte le moltiplicazioni d’amore e di fede che operi nelle nostre vite.