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Bagnasco: “Basta proclami elettorali. L’accoglienza è un valore, serve prudenza e saggezza”
di Bruno Viani
Non avere paura. Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente dei vescovi europei, resta interdetto di fronte ad alcune affermazioni dei primi giorni del nuovo governo gialloverde (la definizione di «vicescafisti» per gli uomini delle Ong lo lascia più che perplesso) ma invita a distinguere le parole dai fatti che verranno, a mantenere un’attenzione ma sospendere il giudizio. E dare fiducia.
Il Papa invita all’accoglienza e la sua Arcidiocesi la attua in varie forme, la preoccupano le prime prese di posizione di Salvini e alcuni membri del governo sulla svolta nelle politiche sull’immigrazione?
«L’immigrazione è un fenomeno epocale che non sembra destinato a concludersi rapidamente, se si concluderà. E in questi anni ormai lunghi dall’Italia, dall’Europa e da molte parti del mondo - e prima di tutto da parte del Santo Padre - si sono sottolineati i grandi criteri non solo cristiani ma umanitari dell’accoglienza. Questo è un punto acquisito nella coscienza internazionale. Poi, come sappiamo, un conto è fare esternazioni soprattutto a certi livelli, e un conto è governare i fenomeni: questo richiede prudenza, equilibrio e saggezza che necessariamente tutti devono avere. Anche il governo precedente aveva attuato una presa in carico equilibrata e prudente, per tentativi».