- don Fernando
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Le indulgenze legate all'Anno di S. Giuseppe
“Ecco, noi saliamo a Gerusalemme…” (Mt 20,18).
Quaresima: tempo per rinnovare fede, speranza e carità.
Cari fratelli e sorelle,
annunciando ai suoi discepoli la sua passione, morte e risurrezione, a compimento della volontà del Padre, Gesù svela loro il senso profondo della sua missione e li chiama ad associarsi ad essa, per la salvezza del mondo.
Nel percorrere il cammino quaresimale, che ci conduce verso le celebrazioni pasquali, ricordiamo Colui che «umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce» (Fil 2,8). In questo tempo di conversione rinnoviamo la nostra fede, attingiamo l’“acqua viva” della speranza e riceviamo a cuore aperto l’amore di Dio che ci trasforma in fratelli e sorelle in Cristo. Nella notte di Pasqua rinnoveremo le promesse del nostro Battesimo, per rinascere uomini e donne nuovi, grazie all’opera dello Spirito Santo. Ma già l’itinerario della Quaresima, come l’intero cammino cristiano, sta tutto sotto la luce della Risurrezione, che anima i sentimenti, gli atteggiamenti e le scelte di chi vuole seguire Cristo.
Anche quest'anno il Battistero di Reggio Emilia ospita una mostra di presepi, promossa dall'Associazione Città di Reggio in collaborazione con la Diocesi di Reggio Emilia.
La mostra di quest'anno, intitolata I PRESEPI DELLA CARITÀ, vuole raccontare come alcuni uomini e donne con il loro esempio e le loro opere sono testimoni credibili del fatto cristiano.
Come vederli
A causa dell'attuale normativa anti-covid, quest'anno non sarà possibile effettuare le visite guidate in presenza. Abbiamo pertanto deciso di proporre la mostra attraverso una serie di brevi video, uno per ciascun presepe.
Tutti i video sono disponibili sul sito web
https://www.cittadireggio.it/mostra-presepi/
Pubblichiamo il documento pontificio con cui il Papa indice un anno speciale da dedicare a S. Giuseppe.
Di S. E. Mons. Massimo Camisasca, Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, dal Corriere della Sera del 30/10/2020
Caro direttore, dal Concilio Vaticano II in poi la Chiesa ha iniziato un cammino di avvicinamento all’uomo contemporaneo. Non che prima non fosse vicina all’uomo, ma ora si trattava di cercare vie nuove, senza nessuna rottura sostanziale con la tradizione. È chiaro: in questa avventura si possono commettere degli errori e l’errore più grosso è cadere nell’equivoco che per raggiungere l’uomo occorra aderire alla mentalità mondana. Preti sposati, donne prete, livellamento democratico delle comunità…sono tutti esempi di questo errore.