Omelia di Domenica 6 settembre 2020 - XXIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello. Così è iniziato il Vangelo di questa 1^ domenica di settembre, un inizio che mi fa venire in mente una citazione molto simile: se non interrompi il tuo amico mentre sta commettendo un errore, gli sei nemico, non amico. Per Gesù, lasciare uno nell’errore è non volergli bene. Per Gesù siamo responsabili gli uni degli altri. O se volete, siamo custodi gli uni degli altri; ognuno ha in carico l’altro; l’altro è un altro me stesso.

La mia omelia, stamattina, prende le mosse dalla 1^ lettura della Messa che contiene lo sfogo di un importante uomo di Dio, il profeta Geremia. Cito un passaggio delle sue parole: Nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo. Mi colpiscono le 2 parole fuoco ardente: indicano che in Geremia, nonostante tutto quello stava passando, non si era affatto spenta la passione amorosa per Dio. Vengono in mente le parole che il pomeriggio di Pasqua dissero i 2 discepoli di Emmaus riguardo al loro incontro con Gesù: Non ci ardeva il cuore in petto mentre ci spiegava le scritture? Vien da chiedersi: noi credenti sappiamo mostrare, come Geremia e i 2 discepoli, che Dio seduce ancora? Sappiamo mostrare che Dio sa ancora catturare i cuori? Sappiamo mostrare che Dio sa ancora intercettare i desideri più veri delle persone? Queste domande hanno poi una conseguenza: vivo la vita cristiana solo come un dovere o anche e soprattutto come slancio, passione, seduzione direbbe il nostro profeta?!

Omelia di Domenica 23 Agosto 2020 - XXI Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Il Vangelo di questa domenica ci dà l’occasione per interrogarci sul perché facciamo le cose e soprattutto sul perché delle nostre scelte cristiane. Ci sono persone, compresi noi forse, che è da una vita che fanno le solite cose, senza più chiedersi il perché o senza rendersi conto che vanno rinnovate le motivazioni. Il testo del Vangelo ci ha appena riferito che Gesù un giorno si appartò coi suoi apostoli e chiese loro alcune cose (le dico con mie parole): vi sta bene continuare a stare al mio seguito? Siete ancora motivati come all’inizio o qualcosa s’è rotto nel frattempo? Io per voi chi sono, chi rappresento?

Omelia di Domenica 16 Agosto 2020 - XX Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Mi vien da intitolare così il Vangelo di questa domenica: Anche Gesù cambiava idea. Abituato com’era all’ ascolto vero delle persone, là dove intravedeva un’idea buona, anche se diversa dalla sua, l’apprezzava e la raccoglieva. D’altronde Gesù era uomo, oltre che Dio, e il cambiare è di ogni umana persona Il Vangelo riporta 2 episodi in cui Gesù, incalzato - guarda caso, tutte e 2 le volte da 1 donna - cambia strategia. Il 1° dei 2 episodi fu una festa di nozze, a Cana, quando la Madonna facendo presente a Gesù che era venuto a meno il vino, di fatto lo spinse a fare il miracolo anche se non era nei suoi progetti. Il 2° episodio lo abbiamo appena ascoltato dal Vangelo: una donna pagana fa cambiare idea a Gesù.

Omelia di Sabato 15 Agosto 2020 - Solennità dell'Assunta, Anno A

La Messa del 15 agosto ci presenta ogni volta un Vangelo tra i più noti e tra i miei preferiti: è chiamato la visita di Maria ad Elisabetta Io adesso non farò altro che sottolineare qualche passaggio del brano.
> 1^ sottolineatura – Elisabetta e Maria, essendo entrambe incinte, sono una bell' immagine del cristiano. Dico così perché una donna in attesa non ha bisogno di dare spiegazioni, basta guardarla ed è evidente cosa le sta accadendo. Così il cristiano: è il suo stile prima del suo parlare a dire chi è, o almeno così dovrebbe essere. Gandhi un giorno disse questa cosa. Una rosa non ha bisogno di segnalare la sua presenza, lo fa già il suo profumo. E’ la sua fragranza che la fa notare. Non ha bisogno di raccontare il suo profumo, lo si sente senza che lei stia lì a dirlo. Ripeto, così dovrebbe essere di noi cristiani.

Omelia di Domenica 9 Agosto 2020 - XIV Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Abbiamo appena ascoltato dal Vangelo un interessante dialogo tra Pietro e Gesù. Pietro gli disse: ‘Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque’. Ed egli disse: ‘Vieni!’ Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: ‘Signore, salvami!’  Notate: quando Pietro, ritto, guardava il Signore e si atteneva alle sue parole, riusciva a camminare sul mare. Quando invece era curvo su se stesso e sulle onde minacciose preso dalla paura, affondava. Non stupiamoci, anche a noi accade così. Quando la nostra attenzione è verso il Signore e la sua Parola, noi avanziamo. Quando invece siamo curvi sulle nostre paure, tutto si complica. Chiediamoci allora: Se il segreto della vita è guardare avanti sempre - come voleva fare il nostro Pietro - cos’è che ce lo impedisce?

Omelia di Domenica 2 Agosto 2020 - XVIII Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

C’era un ragazzo, ebreo, che aveva molti interessi e curiosità. Era da mesi che in casa, e fuori, sentiva parlare di un certo Gesù di Nazareth. Ne sentiva parlare come di un uomo speciale, fascinoso, che nel parlare incantava. Bè, un bel giorno venne a sapere che questo Gesù era nei paraggi e lui allora non volle assolutamente perdersi quest’occasione. Disse tra sé e sé: Io lo vado a vedere! Anche per poter dire agli amici: Io l’ho visto! Essendo un ragazzo organizzato e previdente, sapendo che Gesù era, sì, nei paraggi ma non proprio dietro l’angolo, si fece preparare dalla mamma un po' di merenda. La mamma gli preparò il fagottino e sull’uscio di casa lo salutò come fanno tutte le mamme: Sta attento e non fare tardi!

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