Omelia di Mercoledì 6 Gennaio 2021 - Epifania

I Magi, cosa mai avranno da dirci personaggi così lontani dalla nostra sensibilità? Io credo che abbiano molto da dirci e adesso, aiutato dal Vangelo appena ascoltato, cercherò di mettere in luce alcuni aspetti interessanti di questi misteriosi sapienti.
Il 1° > Mi piace vedere nel lungo e difficile viaggio dei Magi un appello a essere persone come loro, aperti, coraggiosi, non sempre e solo appollaiati nei propri orticelli di casa. Dio attraverso i Magi viene a dirci: abbatti le tue pigrizie, allarga i tuoi orizzonti, apri le finestre della mente e osserva quanto il Cielo e la vita hanno di bello, di sano e di costruttivo da offrirti.

Omelia di Domenica 3 Gennaio 2021 - II Domenica dopo Natale

Il Natale di Gesù ha fatto sbocciare il natale nostro, ce lo ha appena detto il Vangelo: a quanti l'hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio. Come a dire: chi accoglie il Figlio di Dio diviene pure lui figlio di Dio. Tutto questo è molto bello: Gesù non ha voluto tenere solo per sé la condizione di Figlio di Dio, l’ha voluta anche per noi. E nel Battesimo infatti veniamo consacrati figli di Dio. Ho detto tra me e me: se il Vangelo si augura che tutti si divenga figli di Dio, cos’ha di così illuminante essere figli, e figli di Dio? Queste domande sono pertinenti perché le cose stanno proprio così: non solo essere figli è bello, ma dall’essere figli s’impara! Provo a dimostrare quanto sto dicendo.

Omelia di Venerdì 1 Gennaio 2021 - Maria Santissima Madre di Dio

Maria custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore. Anche nell’omelia di ieri sera son partito da questa frase del Vangelo, ma questa mattina voglio prenderla più di petto, voglio mettermi davanti alla parola ‘meditare’ e contemplarla. Se il testo evangelico dice Maria meditava nel suo cuore, chiediamo a lei, e tra l’altro oggi è un giorno a lei dedicato, di aiutarci ad assomigliarle. Dunque, meditare! Non si tratta solo di una pratica orientale, è anche - e come - una pratica cristiana.

Omelia di Govedì 31 dicembre 2020 - San Silvestro

Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. Desidero fare mio questo atteggiamento meditativo di Maria, che ci ha descritto il Vangelo, attraverso una riflessione su questo 2020, anno che nessuno poteva prevedere.
1) Qualcuno s’è chiesto: se Dio può tutto, perché non mette mano a questa pandemia? Si tratta di una domanda a cui proprio il Natale di Gesù ha risposto e che così esprimo: Gesù non ci salva dalla pandemia ma attraverso la pandemia.

Omelia di Venerdì 25 dicembre 2020 - Natale del Signore

Che cosa ci ha portato qui questa mattina? Perché siamo venuti? Conoscendo tanti di voi mi sento di dire che non c’entra l’abitudine, c’entra invece un desiderio, il desiderio di cose vere, profonde o, ancor meglio, quella nostalgia di Dio che è in tutti, credenti e non. Ne sono certo, l'abitudine non c’entra col nostro essere qui questa mattina. In questo giorno santo siamo tutti come i pastori e i magi d'Oriente, desiderosi non di frivolezze ma di quel Qualcuno, capace solo Lui di appagare il cuore umano. Ma entriamo nel vivo della riflessione: com’è che possiamo vivere il Natale? La mia risposta è: viviamolo come una sosta, una pausa, un fermarsi, tra l’altro le restrizioni del periodo possono esserci di aiuto.

Omelia di Giovedì 24 dicembre 2020 - Vigilia di Natale

Sbaglia chi pensa che nasciamo una volta sola. Per chi vuole vivere bene, l’esistenza è piena di nascite.
> Nasciamo molte volte durante l'infanzia, quando ogni scoperta e ogni novità ci aprono alla meraviglia.
> Nasciamo lungo i viaggi che facciamo in Italia e all’estero quando le cose nuove in cui ci imbattiamo ci aprono nuovi orizzonti.
> Nasciamo lungo gli anni, quando tra successi e fallimenti, ci trasformiamo e maturiamo.

Omelia di Domenica 20 dicembre 2020 - IV Domenica di Avvento

Di nuovo, come l’8 dicembre, abbiamo davanti il racconto evangelico dell’annuncio a Maria dell’arrivo di Gesù. Ho pensato di soffermarmi su 5 passaggi del dialogo ‘Angelo - Maria’.
Rallegrati – E’ con questa parole che l’Angelo dà il via al dialogo. Rallegrati sta per gioisci, esulta, sii felice! E indica che in Dio l’accento non è su ciò che avvilisce, ma su ciò che dà gioia. L’Angelo, dicendo rallegrati, è come se avesse detto: Maria, sappilo: Dio non è paura, è gioia; Dio non è un dito puntato, è un abbraccio; Dio non è un volto accigliato, ma un volto favorevole.

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