Omelia di Domenica 19 febbraio 2023 - VII Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Avete inteso che fu detto: ‘Occhio per occhio e dente per dente’. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio. Son parole di Gesù appena udite dal Vangelo. Occhio per occhio e dente per dente era la legge del taglione. ‘Taglione’ deriva da ‘tale’ e indica una reazione tale/quale il male ricevuto. Badate che questa legge del taglione rappresentò un passo in avanti nella storia della civiltà giuridica, perché prescriveva di reagire al male ricevuto con un male proporzionato. Prima di questa legge, la vendetta non aveva limiti: se tu ad esempio mi ferivi con un coltello io potevo reagire uccidendoti.

Omelia di Domenica 12 febbraio 2023 - VI Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Per noi cristiani, ogni domenica è scuola di vita e ogni volta torniamo a casa più ricchi interiormente. Tante sono le parole di Gesù riportate nel Vangelo che abbiamo ascoltato: mi soffermo su un paio di esse.
1) Chi dice al proprio fratello stupido, sarà sottoposto a giudizio e chi gli dice pazzo, sarà destinato al fuoco della Geènna. Qui Gesù ci ricorda il peso delle parole. Certe parole non lasciano mai le cose come sono, perché o scuotono o allietano o feriscono. C’è chi, sentendosi dire ti lascio, va in depressione come chi, sentendosi dire ti amo, tocca il cielo con un dito. Per il Vangelo il tema parole/linguaggio è molto importante perché le parole che dici dicono chi sei, dicono le tue intenzioni malvagie o buone, rivelano qualcosa di te. E proprio per questo, dice Gesù, da esse può fin dipendere il tuo destino eterno. L’espressione fuoco della Geenna fa riferimento al ‘rischio-inferno’.

Omelia di Domenica 5 febbraio 2023 - V Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Questa mattina ci basta riflettere su una sola frase di Gesù, ascoltata nel Vangelo, per ricevere tanta luce e sapienza. La frase è voi siete il sale della terra. Mi son detto: se Gesù paragona noi cristiani a del sale, è perché ci vuole persone non insipide, bensì saporose, persone non inodore ma profumate di Vangelo. Gesù, col Vangelo di questa domenica, ci mette in guardia dal rischio di sprecare la nostra vita. Dunque, il Signore, nel definire il cristiano ricorre ad un ingrediente di cucina, il sale. Mi viene in mente quando entriamo in cucina verso l’ora di pranzo: non respiriamo un buon profumino? Bè, se applichiamo questa domanda a noi, vien da dire: cosa vuol dire avere addosso il profumo del Vangelo?  Due storielle ci aiutano a capire.

Omelia di Domenica 29 gennaio 2023 - IV Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Credetemi, ogni volta che ascolto il Vangelo delle beatitudini mi vien la nostalgia, la nostalgia di un mondo proprio come le beatitudini descrivono: un mondo fatto di persone miti, di persone non violente, di persone giuste, pure, resistenti al male, artefici di pace e di purezza. Insomma, un mondo molto/molto diverso da quello in cui ci troviamo. La parolina beati, scandita ben otto volte, ha qualcosa di fascinoso. E’ una parolina che fa di questa pagina evangelica non una serie di comandi, precetti, regole ma un elenco di otto belle notizie, otto annunci buoni, tutti riconducibili a un Dio che si fa carico della felicità di quanti la felicità non l’hanno. Gesù quel giorno era all’aperto, su una collina, il lago faceva da sfondo, e come argomento da trattare scelse la felicità. Perché? Perché essere contenti è la cosa che più manca a tanti. Dio vuole figli felici. Provo a dire una parola su ciascuna delle singole beatitudini.

Omelia di Domenica 22 gennaio 2023 - III Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Questa mattina ci aiutano a capire il Vangelo di questa domenica quattro pescatori, più precisamente due coppie di fratelli: Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni. Abitavano in Palestina, a Cafarnao, una località che dava su un lago. Molti di quegli abitanti facevano i pescatori. Bè, un giorno, proprio mentre questi 4 stanno pescando, si avvicina a loro Gesù di Nazareth, s’intrattiene con loro e a un certo punto fa loro una proposta davvero inattesa: Perché non vi mettete in società con me nella diffusione del Vangelo? Quelli si guardano in faccia stupiti (il testo non lo dice, ma si saran presi una pausa di riflessione), dopo di che in un nuovo incontro con Gesù gli dicono: accettiamo! E cosa accadde? Che la loro vita cambiò totalmente. Mi vien da dire: chi è chi ci ama davvero? Chi ci aiuta a diventare il meglio che possiamo diventare. Gesù fece così con quei 4 pescatori: non lasciandoli più solo dei pescatori, li portò al meglio che potevano essere.

Omelie di Domenica 15 gennaio 2023 - II Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Qualche giorno fa leggevo un’omelia di mons. Óscar Romero, un vescovo salvadoregno, ucciso 43 anni fa mentre celebrava la Messa. Il Papa, cinque anni fa, lo proclamò santo. Bene, in quell’omelia, questo vescovo martire raccontò una storia, che ci è di aiuto nella comprensione del Vangelo di questa domenica.

Omelie di Domenica 8 gennaio 2023 - Battesimo del Signore, Anno A

(Messa delle 9.15 a Calerno e delle 19 a S. Ilario)
Questa mattina la mia omelia prende le mosse da alcune parole del Vangelo, che trovo di grande attualità.
La prima è lasciar fare - Cito il testo: Disse Giovanni: ‘Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?’ Ma Gesù gli rispose: ‘Lascia fare perché conviene così.’

Omelia di Domenica 6 gennaio 2023 - Solennità dell'Epifania del Signore

Questa mattina vi racconto una fiaba dal titolo Il 4^ dei Re Magi. Parlare di 4 Re Magi non è fuori luogo perché è stata la tradizione a parlare di 3, con tanto di nomi di ciascuno, ma di per sé il testo evangelico dice solo ‘alcuni Magi’. Questo 4° sapiente veniva dall’Asia settentrionale ed era il più gentile e il più generoso della squadra. Per Gesù aveva predisposto, come doni, tessuti di lino purissimo, miele, perle pescate nelle acque limpide dei suoi fiumi. Ma nel recarsi a Gerusalemme con gli altri 3, cominciò a rallentare, perché s’imbatté con dei bisognosi, a cui non riuscì a non dare soccorso.

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